Effetto domino

Silvio Berlusconi, il drammatico dubbio: con la mossa di Maroni centrodestra ko alle elezioni

Giulio Bucchi

Altro che Pirellone: il centrodestra a Milano si gioca Palazzo Chigi. Dietro la rinuncia del leghista Roberto Maroni più di qualcuno ha visto un "complottone" contro Matteo Salvini firmato Silvio Berlusconi. La verità, secondo un retroscena del Corriere della Sera, sarebbe esattamente opposta: i fedelissimi del Cavaliere lo descrivono come "molto irritato" perché il dietrofont del governatore uscente della Lombardia scombina i piani di tutto il centrodestra.  Per approfondire leggi anche: "Dobbiamo vedere i sondaggi", Berlusconi gela Fontana e Salvini Fino a ieri la Lombardia era considerata un "feudo sicuro" per Forza Italia e Lega Nord, e l'accoppiata politiche-regionali avrebbe favorito l'en-plein del centrodestra anche alle elezioni nazionali. Il sostituto individuato dalla Lega, Attilio Fontana, non convince però Berlusconi e gli azzurri. "Aspettiamo di vedere i sondaggi su Fontana-Gori e Gelmini-Gori", ha non a caso sottolineato Berlusconi a Radio Capital. Il timore è che Fontana non sia un nome sufficientemente forte per blindare la vittoria in Regione, aprendo la strada a un clamoroso colpo di coda di Gori e del Pd: "Con la Lombardia - ripete il Cav - ci giochiamo non solo la prima Regione d'Italia, ma anche le possibilità di successo alle Politiche".  La poltrona al Pirellone scatena peraltro un effetto domino dalle conseguenze imprevedibili: un leghista in Lombardia, magari un forzista (Gasparri?) nel Lazio al posto del "meloniano" Pirozzi, un altro leghista (Fedriga) in Friuli Venezia Giulia. Ma Maroni potrebbe far saltare i piani, con tanto di vittoria a rischio in altre tre regioni.