Il regista
Giorgio Napolitano, il retroscena sulla lista a sinistra: è lui lo sponsor di Pietro Grasso
Sul tentativo - fallito - di Matteo Renzi di allargare la sua coalizione a sinitra con Mdp, Sinistra Italia e Possibile, si sono espressi praticamente tutti i dirigenti della galassia rossa in una sorta di ritornello che puntualmente si ripete a ogni campagna elettorale. Hanno parlato proprio tutti, tranne Giorgio Napolitano che solitamente non fa mancare la sua opinione, soprattutto da quando con il segretario del Pd si è consumata la rottura per la sconfitta al referendum costituzionale. A un anno esatto da quel disastro elettorale, il Tempo fa notare come dalla sede del Pd non sia passata inosservata la scelta del silenzio del presidente emerito: "Tutti i padri nobili del centrosinistra, a cominciare da Veltroni e Prodi, hanno fatto appelli più o meno espliciti a favore dell'unità di centro-sinistra per far rientrare i ranghi sia Mdp che Pisapia". E invece Re Giorgio è stato stranamente zitto: "Non così ha fatto un altra grande padre nobile della sinistra italiana come Giorgio Napolitano". Il sospetto dei più perfidi è che Napolitano sia in realtà tra i registi della rottura a sinistra con il Pd. Re Giorgio avrebbe fatto così da sponsor per il candidato che più lo avrebbe convinto per guidare la sinistra, cioè il presidente del Senato Pietro Grasso, lanciato oggi come vera palla al piede nella corsa al voto del segretario dem.