La scomoda verità del direttore

Vittorio Feltri: politici insensati e dannosi. Alle prossime elezioni voterà meno del 50% degli aventi diritto

Andrea Tempestini

Mentre il Censis comunica che 84 italiani su cento schifano la politica, giudicata inaffidabile, si apprende che il Grande Fratello televisivo ha ottenuto 45 milioni di voti, un record. La gente si interessa maggiormente di quanto accade in una casetta in cui sono reclusi per gioco alcuni vip (si fa per dire) che non di quanto succede nel Palazzo dove i partiti litigano per gestire il potere. È un segnale forte, però non percepito dai media. I giornaloni e le tv pubbliche e private continuano senza requie a riferire le chiacchiere insipide su ciò che avviene nelle segreterie piene zeppe di ragazzetti e vecchiacci in perenne lite fra loro. Ai cronisti non passa nemmeno per la testa che il popolo ne ha piena l’anima delle prodezze compiute da leader e leaderini impegnati nella lotta elettorale. Solo una esigua minoranza di connazionali nostri si appassiona ai discorsi vuoti dei tribuni di vario colore. La massa è nauseata dagli sproloqui di Franceschini, Orlando, Speranza, Orfini e compagnia brutta, della quale fanno parte anche capetti di destra e di centrodestra. Poi noi giornalisti ci lamentiamo perché calano i lettori e temiamo di rimanere presto disoccupati. Ovvio. Se ci intestardiamo e non smettiamo di raccontare le vicende sciape di una politica insensata e dannosa, i quotidiani non possono che viaggiare speditamente verso il fallimento. Ormai nessuno più crede che mutando il colore del governo si risolva qualche problema che ci angustia. Le tasse non si abbassano, il debito pubblico si alza, la legge sulla legittima difesa rimane chiusa in un cassetto polveroso, insomma tutto ciò che sta a cuore ai cittadini lascia indifferenti onorevoli e senatori, che hanno una sola preoccupazione: restare seduti sulle poltrone di velluto del Parlamento. Non si rendono conto che le statistiche del Censis sono lo specchio (non troppo deformante) della realtà. Una realtà drammatica che pone in evidenza la nausea degli aventi diritto al voto per qualsiasi attività istituzionale romana. I partiti sono considerati associazioni per delinquere, vengono spernacchiati da chiunque abbia un po’ di sale in zucca. Nonostante questo lorsignori non cessano di azzuffarsi per conquistare una maggioranza improbabile, impossibile. Non si accorgono neppure di essere diventati ridicoli con i loro tentativi di vincere le elezioni. Alle venture consultazioni coloro che si recheranno alle urne saranno meno del 50 per cento dei nostri compatrioti; la formazione di un governo non avverrà per mancanza di numeri, e finalmente il Paese, privato di una guida, si guiderà da sé e forse si salverà. Come accadde al Belgio. di Vittorio Feltri