Dopo il referendum
Vittorio Feltri: mazzata elettorale sui partiti se in Veneto e Lombardia non arriverà più autonomia
Recentemente lombardi e veneti hanno votato il referendum sulla autonomia delle loro regioni, e hanno vinto alla grande i sì. Significa che la gente del Nord ha democraticamente indicato la preferenza per una amministrazione locale in alternativa a quella nazionale. Il che non contrasta con l' idea dello Stato nazionale, la cui sovranità nessuno, tranne l' Europa, mette in discussione. Cosicché non si capisce perché il governo romano faccia orecchio da mercante, non ci stia a concedere a Zaia e Maroni ciò che pretendono con il consenso degli elettori: la possibilità di gestire in proprio i servizi utilizzando una parte cospicua dei proventi fiscali regionali, attualmente rapinati in misura cospicua dalla capitale, che poi li spreca nel modo peggiore. Il governo Gentiloni nicchia, perde tempo, tergiversa. Insomma vuole continuare a rastrellare denaro al Nord-est allo scopo di finanziare politiche folli e improduttive, infischiandosene del fatto che la popolazione si è espressa in modo chiaro per l' autonomia. Ciò è intollerabile. Lombardia e Veneto intendono contribuire in forma solidale a mantenere le zone più povere del Paese, tuttavia chiedono, forti dei suffragi ottenuti col plebiscito, di trattenere una maggiore quota di denaro versato dai cittadini al fine di soddisfarne le esigenze. Trattasi di stabilire un minimo di equità. Chi paga tanti quattrini in tasse ha il diritto di usarne un po' per il proprio benessere. Viceversa i lupi di Roma insistono per mangiarsi l' intera torta e ritardano il momento di concludere il negoziato con Maroni e Zaia. La protesta di costoro, ancorché legittima, è destinata a crescere e a diventare clamorosa. Se entro la primavera si registrerà su questo fronte un nulla di fatto ne vedremo delle belle. I partiti tradizionali verranno fortemente penalizzati: non saranno molti i lombardi e i veneti disposti a votarli, anzi saranno pronti a punirli e a impedirgli di conquistare la maggioranza, già difficile da raggiungere per essi. Per la politica inimicarsi le due regioni economicamente più importanti d' Italia è un rischio enorme, quello di perdere alle consultazioni. Quanto si merita se non si dà una svegliata in fretta. Mancano tre o quattro mesi all' appuntamento con le urne. Il tempo stringe, ma i leader stolti dei partiti non si muovono e pensano allo ius soli, a dimostrazione che sono lontani anni luce dal popolo. di Vittorio Feltri