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Sicilia: Miceli (Pd), arresto La Gaipa dimostra inconsistenza M5s
Palermo, 14 nov. (AdnKronos) - "Il M5s è abituato a puntare il dito contro gli altri senza guardare mai dentro di sé. Per tutta la campagna elettorale i penstastellati hanno sollevato polveroni spulciando i candidati degli altri partiti, ma hanno dimenticato di fare attenzione alla condotta morale di chi hanno messo dentro le loro liste. La vicenda di oggi dimostra l'assoluta inconsistenza e falsità del loro progetto". Così Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd di Palermo, commenta con l'Adnkronos l'arresto con l'accusa di estorsione di Fabrizio La Gaipa, imprenditore di 42 anni, primo dei non eletti del M5s nella provincia di Agrigento alle scorse elezioni regionali siciliane. "Il M5s ha la responsabilità di aver avvelenato i pozzi durante questa campagna elettorale - aggiunge -, spostando l'attenzione su questioni che con gli interessi dei cittadini non hanno nulla a che fare. Il loro modo di fare è sempre lo stesso: alzare i toni per nascondere la loro mancanza di contenuti". Della campagna elettorale ormai alle spalle, infatti, secondo il democratico non resta "una sola idea, un solo progetto" portato avanti dal M5s, che dovrebbe "farsi promotore di cose concrete". Anche perché "continuare a urlare serve a poco. Neppure il M5s è riuscito a portare alle urne quel 50 per cento di siciliani che ha scelto di non votare". Ma la vicenda dell'arresto di La Gaipa dimostra anche che "la questione morale è un tema che riguarda tutti. La politica deve prestare attenzione a chi sceglie, fare i modo che siano i più puliti possibili. Adesso quale sarà la linea del M5s? Lo cacceranno a pedate o lo inviteranno ad autosospendersi dal Movimento? Temo che per saperlo dovremo attendere diverse ore, almeno fino a quando la Casaleggio e associati non avrà dettato la linea. Questa volta la fretta dei pentastellati nel giudicare le vicende giudiziarie altrui scomparirà".