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Renzi: "Cercano di mettermi da parte ma non mollo"
Roma, 7 nov. (AdnKronos) - "Sono mesi che cercano di mettermi da parte, ma non ci riusciranno nemmeno stavolta". Lo scrive Matteo Renzi nella sua ultima enews. "Dire che il problema sono io - sottolinea -per il voto in Sicilia si colloca nello stesso filone: utilizzare ogni mezzo per togliere di mezzo l’avversario scomodo. Che poi è l’obiettivo di chi è contro di noi". "Non a caso Di Maio rinuncia al confronto, non a caso Berlusconi per prima cosa attacca me e il Pd", prosegue il segretario del dem spiegando che il Pd, "insieme ai nostri compagni di viaggio" può arrivare al 40%. "Personalmente credo nella squadra", scrive Renzi. "Siamo un bel gruppo di persone e possiamo rivendicare sia i risultati del passato sia i progetti del futuro - prosegue il segretario del Pd -. Ma per farlo torniamo a parlare liberi, in mezzo alla gente. Qui non si molla di un centimetro. E anzi l'Ottava edizione della Leopolda avrà come simbolo L8: lotto per iniziate a scrivere se sarete con noi dal 24 al 26 novembre e per cosa lottate voi. L8, lotto per altro che mollare". "Già oggi - sottolinea - siamo in coalizione. E siamo pronti ad allargare ancora al centro e alla nostra sinistra". "Le cose che abbiamo fatto al governo in questi anni hanno fatto uscire l'Italia dalla crisi, sia nel settore economico che in quello dei diritti - prosegue il segretario del Pd -. Se qualcuno ha idee migliori, le ascoltiamo volentieri. Non abbiamo veti verso nessuno, noi". "Dopo la vittoria alle primarie di sei mesi fa ho girato - e continuo a farlo - l'Italia in lungo e in largo. Ho ascoltato, incontrato, condiviso: eppure tutti i giorni si leggono solo notizie in politichese su accordi, litigi, discussioni. Quello che ci preme è far sì che il Pd stia in mezzo alla gente, non blindato nelle chiacchiere di palazzo", spiega Renzi. "Forse sarebbe il caso di dire - continua - che se qualcuno dentro il Pd pensa di passare i prossimi mesi a litigare fa un grande regalo a Silvio Berlusconi e a Beppe Grillo. Sono mesi che si discute, si media, si fanno compromessi, si limano documenti: una vita fantastica, lo immaginate". "Personalmente - prosegue Renzi - penso che sia arrivato il momento di cominciare la campagna elettorale. Da un lato c'è Berlusconi, dall'altro Grillo: due schieramenti pieni di estremisti e populisti. Noi siamo nel mezzo. Tiriamo fuori le migliori idee e i migliori candidati. E poi scelgano i cittadini". "Ma quello che deve essere chiaro è che io non posso essere il segretario dei caminetti tra correnti, degli equilibri e dei bilancini - spiega il segretario dem -: io sono perché tutti nel Pd si sentano a casa, rispettando il pluralismo e mettendo i migliori in lista. Ma sono anche perché finalmente si parli agli italiani e con gli italiani". "Basta chiacchierarsi addosso. Con la Direzione Nazionale del 13 novembre si inizia la campagna elettorale, altrimenti facciamo il gioco degli avversari", sottolinea Renzi. Per l'esito delle elezioni in Sicilia "nessuno - chiarisce - ha dato la colpa a Grasso, neanche il sottosegretario Faraone che ha rilasciato la dichiarazione contestata da tanti. Si è solo detto che se Grasso si fosse candidato, come gli era stato chiesto, i risultati sarebbero stati diversi". Tornando a criticare il candidato premier del M5s per aver fatto saltare il confronto in tv, Renzi scrive: "Tutti noi abbiamo avuto un Di Maio compagno di scuola. Uno di quelli che ti provocava nell'intervallo dicendo: 'Vieni fuori, che ti faccio vedere io'. Poi tu uscivi fuori e lui non c'era. Li conosciamo. Magari sono anche simpatici. Però a nessuno di loro affideresti il futuro dei tuoi figli". Di Maio "ha avuto paura", ribadisce il segretario del Pd spiegando che invece lui staserà sarà in Tv perché "avevo dato la mia disponibilità e rinunciare mi sembrerebbe un atto da vigliacco".