E chi se lo aspettava
Psicodramma a sinistra, scoppia la rissa Pisapia-Speranza: tutto finito, Renzi gode
Quella a sinistra è diventata "una soap opera insopportabile". Lo dice Roberto Speranza di Mdp, spronando gli alleati - primo fra tutti Giuliano Pisapia - a "correre" su "una grande forza popolare, inclusiva, con ambizioni di governo, e radicale nel messaggio di cambiamento". Parole simili arrivano da Nicola Fratoianni, che spiega "il tempo è ora" e invita tutte le parti politiche interessate ad incontrarsi "già domani pomeriggio". "Noi andiamo avanti - spiega ancora Speranza, in un’intervista pubblicata stamattina sul Corriere della Sera - e l’auspicio è che Pisapia ci sia". L’appuntamento, spiega ancora il giovane leader del Movimento democratici e progressisti, è per il 19 novembre, quando ci sarà la ’Costituentè delle forze di sinistra alternative al Pd di Matteo Renzi. "È la data giusta per una grande assemblea democratica, in cui finalmente un popolo possa trovare una casa - spiega Speranza - faremo votare la gente in tutta Italia, chiameremo migliaia di persone a eleggere i propri rappresentanti nell’assemblea e a condividere un progetto in cui tutte le forze abbiano pari dignità". Rivolto al leader di Campo Progressista, il deputato Mdp sottolinea che "non si può perdere un solo minuto". E lo stesso Pisapia, sollecitato dai giornalisti a margine di un convegno a Mesagne, risponde in maniera piccata: "Non c’è problema - afferma - buon viaggio a Speranza. Sono sicuro che ci ritroveremo in tante battaglie". "Non credo nella necessità di un partitino del 3%, ma di un movimento molto più ampio, molto più largo e capace di unire, non di dividere", spiega l’ex sindaco di Milano. "Con una legge di stampo proporzionale come il Rosatellum 2.0, ci possono essere due o tre liste che devono però poi trovare unità in un’ipotesi di governo", spiega Pisapia nel suo intervento a Mesagne. Il leader di Campo Progressista sottolinea, in maniera simile a quello che aveva fatto il segretario Pd Matteo Renzi, sottolinea che "l’avversario non è quello che ci sta vicino, ma le destre e i populismi". E, di nuovo sulla legge elettorale, Pisapia precisa che "il primo Rosatellum era molto meglio di quello attuale, bilanciato in senso maggioritario, si potevano scegliere i candidati più stimati sul territorio. Invece è diventato sbilanciato sul proporzionale". Insomma, per il Paese sarebbe ritornare al Mattarellum per permettere ai cittadini di scegliere i propri candidati e dare la responsabilità ai partiti di candidare le persone migliori sul territorio". Sull’Ilva, che ha una sede non lontana proprio da dove è intervenuto, Pisapia esprime "piena solidarietà" ai lavoratori. "Non è accettabile che siano stati prospettati oltre 4mila esuberi e che si voglia cancellare la storia lavorativa di migliaia e migliaia di persone, aggiunge. Già questo pomeriggio, sullo strappo tra il Campo e Mdp, hanno cominciato ad agire i pontieri. "C’è rammarico per la decisione di Articolo Uno di voler chiudere ogni rapporto con Giuliano Pisapia", commenta il deputato Michele Ragosta. Questi però auspica "che nelle prossime settimane si possano rivedere queste posizioni e tornare a lavorare insieme per la costruzione di un centrosinistra ampio in discontinuità con le politiche degli ultimi anni e che sia capace di riportare al voto quei milioni di italiani che oggi non si sentono rappresentati".