La scalata
Tosi scende in campo per le "primarie","Vincerò ascoltando anche il Sud"
Qualche settimana fa, prima della bagarre sul voto di fiducia a Letta e le tensioni "alfaniane" dentro il Pdl, si era presentato come il nuovo leader del centrodestra. Flavio Tosi, dopo l'"ascesa" di Angelino, non molla. Anzi radoppia. Il sindaco di Verona vuole un'altra Lega, ma al Sud, per poter intercettare il voto dell'elettorato meridionale che da sempre è distante dalle posizioni leghiste. Il progetto di Tosi è ambizioso e prevede probabilmente anche un comizio a Palermo il prossimo 26 ottobre. Tosi da Mantova apre il suo percorso verso la leadership del centrodestra. Presenta il suo programma e "ascolta" anche il sud. Il sindaco di Verona sottolinea i segnali di "ribellione al malgoverno che si colgono anche al sud, con le elezioni a sindaco di Orlando a Palermo e De Magistris a Napoli". In giro per l'Italia - L’idea di Tosi, dunque è quella di essere il Renzi del centrodestra anche se, sottolinea, a differenza del sindaco di Firenze lui non farà tour in giro per l’Italia: "Andrò dove mi invitano, ma in giornata, voglio continuare a fare il sindaco di Verona a tempo pieno". L'idea Tosi è chiara: "Esportare a livello nazionale la formula con cui ha vinto a Verona, una formula che va oltre la Lega Nord". Non a caso ipotizza che alle prossime elezioni politiche insieme al Carroccio si possano presentare anche "simboli non strutturalmente legati ai partiti", insomma liste civiche come quella che lo hanno appoggiato nella sua corsa a sindaco. Comunque, dice Tosi, deve finire il muro contro muro tra schieramenti che ha bloccato l’Italia negli ultimi vent’anni: "Basta ragionare per bande, moderati e estremisti sono categorie superate, oggi la gente ci chiede solo pragmatismo e concretezza". Il programma - I punti del suo programma sono chiari: "Limite di due mandati per i parlamentari e abolizione dei senatori a vita, senato delle Regioni, nuova legge elettorale con ritorno alle preferenze, taglio delle pensioni d’oro e aumento di quelle minime, vendita di patrimonio statale e delle risorse auree, costi standard in applicazione del federalismo, riforma della giustizia con valutazione dei magistrati e riduzione (da tre a due) dei gradi di giudizio, lotta all’evasione fiscale, quoziente familiare, riforma carceraria, nuovo approccio in Europa, abolizione dei finanziamenti ai partiti.