Il responso del falco
Minzolini: "Alfano e i suoi? Sono piccoli Dc, senza voti"
"Alfano e i suoi fanno operazioni politiche nei palazzi e non nella società. Per arrivare al 2014. Sono dei democristiani. Questo è un doroteismo in tono minore". Agusto Minzolini, uno dei pochi azzurri a non aver votato la fiducia a Letta, in un'intervista al Fatto Quotidiano fotografa così la mossa del vicepremier e degli "alfaniani" che hanno sostenuto sin dalla prima ora il premier Enrico Letta, e che hanno chiesto un nuovo gruppo parlamentare autonomo. "Sarebbe stato più corretto presentarsi agli elettori con quella proposta politica e vedere quanti voti prendevano. Invece hanno preferito altre strade". Minzolini non li chiama "traditori": "Quelle persone da Alfano a Cicchitto, erano le stesse che lo scorso anno volevano allearsi con Monti. Però io non uso la parola "traditore" perchè è una cosa troglodita, in politica tutto è lecito". "Le ore della s-fiducia" - Sulla "piroetta"augusto di Berlusconi, che prima aveva annunciato il "no" alla fiducia per Letta e poi invece ha votato "sì", Minzolini spiega: "Lui si è posto un problema che comprendo, quello di mantenere l'unità del partito che ha creato, di tenere insieme i moderati. Non ha svagliato i calcoli. L'idea della sfiducia non veniva certo da lui". Poi Minzolini racconta il retroscena della mattinata di mercoledì 2 ottobre. In quelle ore i senatori, riuniti davanti a Berlusconi avevano rilasciato dichiarazioni contraddittorie. Prima si pensava alla fiducia, poi alla sfiducia, poi ancora alla fiducia. Minzolini spiega come sono andate le cose: "La prima proposta di Berlusconi, nella mattinata di mercoledì, è stata di votare la fiducia. Poi c'è stato un dibattito e abbiamo convenuto che forse non era il caso perchè c'erano troppi comportamenti offensivi e non corretti. Poi quando si riflette...tenendo conto della realtà. Bè, uno valuta che il valora dell'unità vale più del resto".