Le mosse di Silvio

Berlusconi: "Ho ascoltato Letta, adesso decido"

Ignazio Stagno

Il gruppo del Pdl riunito a palazzo Madama voterà la sfiducia a Letta. Nel corso della riunione con Silvio Berlusconi, 27 senatori Pdl hanno votato per sfiduciare il governo Letta, 24 per votare a favore del governo e 2 per uscire dall'Aula al momento del voto. E' quanto si apprende da fonti interne al Pdl. Pertanto la linea che e' prevalsa e' quella di votare la sfiducia al governo Letta. La decisone arriva dopo una mattinata frenetica in cui Silvio Berlusconi ha ascoltato le parole del premier Enrico Letta che chiede la fiducia per il suo governo al Senato. Adesso arriva l'ora X. Il momento del voto. Prima che Letta prendesse la parola, Berlusconi aveva affermato: "Ascoltiamo il discorso del presidente del Consiglio, poi vediamo cosa fare". Il Cav aveva chiesto interventi su tasse e giustizia. Così le trattative sono ripartite. Il Cav ha riunito i suoi senatori a palazzo Madama per un faccia a faccia per decidere cosa fare. Silvio ha anche incontrato Pierferdinando Casini che ha dichiarato il suo voto favorevole al governo Letta comprendendo però le ragioni del Pdl e di Berlusconi.  Il documento per il governo - Ma la decisione di Silvio che pende per la sfiducia ha di fatto spaccato il partito. Circa 24 i senatori azzuri voteranno la fiducia a Letta. A questi si potrebbero aggiungere circa 10 senatori del gruppo Gal. Questi numeri potrebbero garantire a Letta la fiducia e segnerebbero un puto a favore di Alfano.Si attendeva una mossa a tempo scaduto di Letta per convincere Berlusconi ad aprire le porte per la fiducia. Come ha sottolineato il direttore di Libero Maurizio Belpietro "solo un atto di coraggio di Letta forse potrebbe far cambiare idea in extremis a Berlusconi". Quel gesto non è arrivato.  Un nuovo gruppo al Senato - Intanto circa 15 senatori azzurri non hanno partecipato alla riunione col Cav, tra cui anche Cicchitto. Berlusconi però prova a trovare la quadra con i suoi. La strada si fa in salita. I senatori filogovernativi a quanto pare si stanno organizzando anche per il dopo-fiducia.  Roberto Formigoni annuncia: "Siamo pronti gia' nel pomeriggio a dar vita ad un nuovo gruppo, probabilmente chiamato 'i Popolari'". Formigoni sottolinea però "che la nascita del nuovo gruppo è solo per portare avanti una discussione sul governo. Cosa ben diversa dal sostegno alle battaglie giudiziari di Berlusconi". Giulio Tremonti intanto non partecipera' al voto di fiducia. Lo dice lui stesso ai cronisti e spiega: "Non partecipo al voto perche' giudico la situazione nell'insieme tragicomica". E poi, l'ex ministro del Tesoro, aggiunge: "Non so se piu' tragica o piu' comica". E' in questo quadro di trattative frenetiche che Berlusconi ha ascoltato uno per uno i suoi senatori per poi decidere la linea del "no". Adesso il Pdl è davvero spaccato. Da una parte i fedelissimi del Cav che voteranno la sfiducia, dall'altra gli "alfaniani" che sosterranno Letta.