Lodo mondadori

Marina Berlusconi: "Sentenza inaccettabile"

Michele Chicco

Marina Berlusconi è infuriata: la sentenza della Cassazione che conferma gran parte del maxi-risarcimento che la famiglia Berlusconi deve alla alla Cir di Carlo De Benedetti non le va affatto giù. Dopo vent'anni di battaglie legali, la vicenda del Lodo Mondadori finisce nel modo peggiore per la Fininvest e Marina, che è a capo delle aziende coinvolte, non ci sta. L'assegno da 541,2 milioni di euro rischia di mettere a soqquadro i conti della Finivest e le prime dichiarazioni della figlia del Cavaliere raccontano tutta la delusione per una sentenza che, a Segrate, ha sapore decisamente politico: "Da vent'anni certa magistratura assieme al gruppo editoriale di Carlo De Benedetti tentano di eliminare dalla scena politica mio padre aggredendolo su tutti i fronti". La sentenza definitiva della Cassazione, poi, potrebbe avere ripercussioni sul centrodestra italiano: Marina, attaccata personalmente, adesso non ritiene più un tabù la possibile discesa in campo. Anomalia - Marina, subito dopo la lettura della sentenza, veste i panni del leader e attacca a tutto campo:  "La magistratura ci impone definitivamente di finanziare proprio il gruppo De Benedetti, per un importo spropositato, infinitamente superiore al valore della partecipazione Fininvest nella Mondadori. Tutto ciò è compatibile con la democrazia?". Il presidente di Finivest e del gruppo Mondadori dimostra tutta la sua delusione per una sentenza che non si aspettava: "Davvero si puo' far finta di niente di fronte ad una simile anomalia?". La Berlusconi sa, dice, "che le sentenze si devono rispettare" però non riesce a nascondere l'attesa per la lettura delle motivazioni che hanno spinto gli ermellini a confermare sostanzialmente tutto l'impianto accusatorio. Il piccolo sconto di 23 milioni di euro, infatti, non basta ad addolcire una sentenza definitiva che Marina non ha paura a  definire "ingiusta". Queste sentenze, dice, "non solo si possono, ma si devono criticare".  "Questo - dice - è un verdetto in palese contrasto con la realtà dei fatti ma anche con le regole del diritto". Figlia manager - Marina Berlusconi del padre Silvio è sempre stata braccio destro. All'indomani della sentenza della Cassazione che ha condannato il Cavaliere in via definitiva per frode fiscale, Marina è stata giorni a Palazzo Grazioli, a Roma, per mostrare la sua vicinanza al padre. Tanto vicina che in quelle ore le voci di una successione familiare alla guida del centrodestra si facevano via via più insistenti. Lei, presidente di Finivest e Mondadori, fu costretta a smentire con fermezza anche se sono ancora molti quelli che sognano una scheda elettorale con la scritta "Berlusconi presidente". Ma oggi quella determinazione sembra dileguarsi sotto i colpi di una magistratura che ha adesso lei e le sue aziende nel mirino. Falchi - All'interno del Pdl, adesso, c'è chi ha ripreso a sostenere una candidatura di Marina a Palazzo Chigi. I falchi di sicuro, ma non solo. Lei ricorda tanto il padre e rappresenta ad oggi la sola possibilità per "vendicare" politicamente il Cavaliere: sarebbe l'unica, è il ragionamento dei suoi sponsor più accesi, in grado di guidare il popolo di centrodestra verso una vittoria elettorale. Dalla sua ha il nome, tanti piccoli leader di partito pronti a sostenerla e, come si è visto oggi, anche una buona dose di carisma: non è più vietato parlarne, anzi. Il presidente di Finivest potrebbe sentire il dovere di seguire le orme del padre e quindi lanciare la sua sfida alla sinistra italiana. Prendere il testimone del padre è argomento serio sul tavolo e sembra he in questo mese trascorso ad Arcore sia stato proprio il Cavaliere il più grande sostenitore della figlia. Lei ha partecipato ai vertici politici e il pressing costante la sta facendo cedere: "Le cose stanno maturando" dicono fonti ben informate del Pdl. Eredità - "Nessuna lotta di successione, Berlusconi è il nostro leader" ha detto Angelino Alfano che però non chiude la porta alla figlia del Cavaliere. Se tutto dovesse precipitare, infatti, ecco che Marina diventerebbe la persona giusta da contrappore a Matteo Renzi, candidato in pectore dei democratici. Ma cosa blocca l'annuncio? E' proprio Silvio Berlusconi a non dare il via libera: da un lato vuole che la figlia segua il suo esempio, dall'altro teme che la magistratura possa incominciare ad attaccare lei così come ha fatto con lui dal '94 ad oggi. L'altro nodo è legato al ruolo che Marina Berlusconi ha nelle aziende: come dice un big azzurro, infatti, "bisognerà risolvere la questione aziendale dato il ruolo che Marina ricopre".  Cav - Ma alla fine Silvio Berlusconi lascerebbe volentieri la sua creatura politica alla persona che più sente vicina e questa, al netto dei dubbi, sembra essere la convinzione vincente. Agli occhi del leader, infatti, la rinascita di Forza Italia avrebbe in Marina il volto perfetto. Se così dovesse finire, l'ultimo compito di Berlusconi sarebbe quello di convincere quei membri del partito che non sopporterebbero facilmente una successione "dinastica". Come sempre, insomma, la partita la dovrà giocare il Cavaliere che pare abbia voglia di far sentire, per un'ultima volta, il suo straordinario peso politico all'interno del centrodestra.