Tentazione di crisi

Berlusconi, sul videomessaggio scontro Quagliariello-Santanchè. Il ministro: "Frainteso"

Giulio Bucchi

Tra falchi e colombe del Pdl ci si mette un cinguettio malandrino. E così il "giallo" del videomessaggio di Silvio Berlusconi per qualche ora diventa un caso politico. "Colpa" di un tweet del ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello, verso l'ora di pranzo: "Leggo su Repubblica che saremmo a registrazioni e filmini. Ovviamente non ci credo. Anche perché, visto il tema, sarebbero di fantascienza". Leggo su Repubblica che saremmo a registrazioni e filmini. Ovviamente non ci credo. Anche perché, visto il tema, sarebbero di fantascienza— GaetanoQuagliariello (@QuagliarielloG) September 5, 2013 Pochi minuti dopo, Daniela Santanchè spiegava che quel video "è imminente". Una smentita bella e buona, con tanto di coda polemica sempre su Twitter: "Definizione di Fantascienza:storia con alto grado di plausibilità". Definizione di Fantascienza:storia con alto grado di plausibilità— Daniela Santanchè (@DSantanche) September 5, 2013 Una stilettata che non tiene conto però della rettifica di Quagliariello affidata alle agenzie di stampa: "Scherzi da twitter. Per la sintesi imposta dai 140 caratteri, evidentemente è stato equivocato il mio tweet di stamattina. Non ho mai commentato il videomessaggio registrato dal presidente Berlusconi di cui parlano gli organi di stampa, tantomeno mi sarei mai sognato di definirlo fantascienza". "Il mio tweet - chiarisce il ministro - si riferiva con ogni evidenza all'articolo di Francesco Merlo nel quale si fa riferimento a presunte registrazioni e filmini di presunti miei traffici con Monti nel gennaio scorso a Cortina. In questo caso, lo confermo, trattasi di fantascienza pura. E anche di basso livello. Se non altro perché non ho mai incontrato in privato il senatore Monti, e nel periodo indicato non sono mai stato a Cortina".   Caso chiuso, dunque, almeno per quanto riguarda l'annunciato videomessaggio del Cavaliere. Resta da capire però quanto falchi, colombe e pitonesse siano sulla stessa lunghezza d'onda riguardo all'ipotetica crisi di governo. "Ho poche certezze, ma una è granitica: il Pdl non è diviso", assicura Daniela Santanchè. L'impressione però è che le due anime fatichino sempre più a convivere in questo momento in cui si scontrano interessi di partito, calcoli elettorali, fedeltà a leader ed elettori, esigenze di governabilità del Paese e strategie politico-giudiziarie. Un calderone in cui chi, anche in buonafede, lavora per continuare l'esperienza dell'esecutivo rischia di passare agli occhi dell'ortodossia pidiellina come un "traditore". E anche questo fatto complica e non poco quel "lavoro di sintesi" che spetta proprio al Cavaliere, che vorrebbe la crisi ma è frenato da chi rema contro. "La crisi di governo è vicina", avvertiva in mattinata Renato Schifani. "Siamo un sol uomo con Silvio Berlusconi - ricorda però la Santanchè -. Non siamo né di plastica, né una caserma. L'obiettivo è comune. Certo, abbiamo sensibilità diverse, ma abbiamo un leader riconosciuto al quale non servono le primarie per essere leader". "Tra falchi, colombe e pitonesse mi viene solo da ridere. Siamo tutti - chiosa la Santanchè - Silvio Berlusconi". di Claudio Brigliadori