L'intervista a Repubblica

Pdl, Quagliariello al Pd: "Basta logiche tribali su Berlusconi. All'inizio del 2014 verifica sul governo"

Giulio Bucchi

INo alle logiche tribali, no alle tentazioni di voto anticipato. Le colombe del Pdl scelgono Repubblica per mandare un duplice messaggio, bipartisan. "Ora ci si deve fermare tutti e riportare le cose nei giusti binari", ha ammonito il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, tra i più attivi in via dell'Umiltà nel continuare il dialogo con il Partito democratico. "Spero che il Pd si disponga all'ascolto delle notazioni critiche che vengono da tanti uomini di legge certo non di area nostra. Anche personalitaà della sinistra come Violante, Chiti e Tonini (tra i più vicini al Quirinale,ndr) chiedono di uscire da una logica tribale per cui, di fronte a un risultato politico che sembra a un passo, si possono mettere da parte i problemi delle garanzie". Quagliariello frena sull'ipotesi di ritorno alle urne: "Finchè c'è questa legge elettorale, che ha prodotto risultati più gravi di quella Acerbo, credo che nessun presidente della Repubblica scioglierebbe il Parlamento". Messaggio chiaro ai falchi del suo partito, ma anche a chi a sinistra sogna un ribatone targato 5 Stelle (o meglio, in alleanza con una ventina di dissidenti grillini: "Si prospetterebbe la costituzione di un governo purchessia, con una maggioranza risicata costruita sul trasformismo. Un incubo che abbiamo già vissuto", ammonisce il senatore pidiellino. Quanto all'esecutivo Letta, secondo Quagliariello "all'inizio del prossimo anno si dovrebbe fare un check molto realistico e decidere se questa esperienza è giusto che vada avanti oppure no. Io lavoro per la prima ipotesi perché penso che senza riforme questo paese ormai non ce la possa più fare".