Effetto boomerang
L'Imu rilancia Berlusconi,Grillo e Renzi al muro
Il Pdl mantiene le promesse. A palazzo Chigi ora, e ad Arcore sabato scorso, è passata la linea di Angelino Alfano: "Prima l'Imu, poi si vota". In solo colpo gli azzurri hanno ritrovato l'unità. Falchi e colombe uniti sotto l'ombrello dell'abolizione dell'Imu. Alfano si complimenta su twitter con Renato Brunetta: "Il tuo contributo è stato determinante". Ma anche Daniela Santanchè esulta: "L'Imu finalmente non c'è più". Maurizio Gasparri sta con Alfano: "Ottima strategia, bravo Angelino". Insomma sia il Pdl che il Pd "lettiano" tirano il fiato. Il baratro del voto anticipato si allontana. Il decreto sull'Imu sarà convertito in legge a novembre. Qualuqnue ipotesi che parli di un ritorno alle urne deve essere calendarizzata per il 2014. Tra febbraio e aprile del prossimo anno. Qualcuno però non riesce ad entusiasmarsi per l'abolizone di un imposta come l'Imu. I due sconfitti sono Matteo Renzi e Beppe Grillo. Renzi in fuorigioco - Il rottamatore nelle scorse settimane studiava da segretario...ma anche da premier. Già in ambienti renziani circolava voce di primarie per la premiership, dato che il voto sarebbe stato imminente. Renzi tra poco partirà per il suo tour "Detto-Fatto" per mostrare il suo programma per il Pd e per l'Italia in giro per lo stivale. Ma con l'abolizione dell'Imu, l'ala lettiana del Pd risorge e punta dritta dritta alla segreteria del Nazareno e a una ricandidatura a premier di Enrico Letta. Così Renzi è costretto a tirare i remi in barca. Oggi ai suoi avrebbe sussurrato: "Se le cose vanno così io mi ricandido a sindaco di Firenze da segretario del Pd". Il tempo sta bruciando Renzi. Più passano i mesi e più la sua "grande occasione" si allontana. Lo spettro di Letta lo tormenta e con i fondi per gli esodati e cassintegrati, Letta segna comunque un punto a suo favore dentro il Pd. Grillo in panchina - L'altra vittima dell'abolizone dell'Imu è Grillo. Il leader del M5S sta facendo di tutto per andare subito al voto. Un post al giorno sul suo blog per chiedere le urne e le dimissioni di Napolitano. Addirittura pur di votare, Grillo accetterebbe anche il Porcellum che tanto ha criticato come frutto di accordi tra Pd e Pdl. Ma le "colombe" grilline che hanno contestato la corsa alle urne del leader hanno vinto la loro battaglia. Con l'abolizione dell'Imu, l'immagine del governo e dei partiti ritorna ad essere più appetibile per l'elettorato. Il governo "fa", Grillo "parla". E' questa la micidiale differenza che passa tra l'opposizione a oltranza e l'azione dell'esecutivo. Un voto nel 2014 sarebbe comunque un mezzo passo falso per Grillo. Il M5S per fare il pieno di voti ha bisogno di un clima "sfascista". L'abolizione dell'imposta sulla casa invece costringe Grillo a rivedere i suoi piani e a ricominciare tutto da capo. Nell'attesa che la provvidenza gli regali un'altra crisi di governo su cui cannibalizzare la pancia degli elettori. La rivoluzione grillina per ora può attendere. (I.S.)