Il vertice

Berlusconi spinge per il voto,ma Alfano frena e pensa all'Imu:"Prima l'aboliamo e poi si vota"

Ignazio Stagno

Settembre si avvicina. Il voto per l'interdizione del Cav è alle porte. Ma c'è un'altra scadenza che agita le acque del governo: il 31 agosto. Entro quella data Enrico Letta dovrà presentare la riforma dell'Imu e quindi di fatto verificare la tenuta della sua maggioranza. E' su questa partita che ancora è in bilico la corsa al voto lanciata dai falchi del Pdl, e tra le righe dallo stesso Berlusconi. Il Pdl ormai ha due anime in un corpo solo. I pro Letta siedono a palazzo Chigi, i pro Cav sono fuori. Ieri, 22 agosto,  Angelino Alfano ha incontrato il Cav in tarda serata. I due hanno parlato a lungo e il vicepremier ha cercato di convincere Silvio a rimandare la spallata al governo. L'Imu prima di tutto -  Il motivo sarebbe l'Imu. Se salta il banco, secondo Alfano, il Pdl resterebbe orfano della sua più grande promessa elettorale: abolire l'imposta sulla casa. Il Cav però spinge per il voto. Avrebbe anche considerato l'ipotesi delle dimissioni di massa dei suoi parlamentari. Alfano non vuole saperne e insite: "Se anche si riuscisse miracolosamente ad andare al voto, ha continuato a facendo saltare l'Imu, portando di fatto con la caduta del governo all'aumento dell'Iva noi cosa diremmo ai nostri elettori? quale sarebbe la nostra campagna elettorale? Solo un referendum sulla giustizia, in tempi di crisi e disoccupazione?" Insomma Angelino vuole restare a palazzo Chigi per portare a termine la riforma dell'Imu. Il voto non è scontato -  "Le elezioni non sono affatto scontate, tutt'altro. Napolitano farà di tutto per non concederle, visto che è quello che ha sempre detto", ha insistito il segretario del Pdl, parlando col Cav. Le scadenze però si avvicinano e il Cav si trova di fatto schiacciato sul muro delle grandi decisioni. Entro il 15 ottobre dovrà decidere se andare ai domiciliari oppure ai servizi sociali ed entro settembre potrebbe mettersi in moto la macchina al Senato per farlo fuori da palazzo Madama. Alfano considera però prioritaria la tenuta del governo. Scadenze e sondaggi - Per andare al voto subito bisognerebbe sciogliere le Camere entro la fine di settembre, tempi stretti, quasi impossibili per portare il Cav alle urne nel giro di poche settimane.Infine c'è anche il nodo sulla legge elettorale. Anche su questo punto Alfano frena il Cav. Il segretario teme un altro governo di larghe intese se si andasse al voto con questa legge elettorale. Il piano di Angelino è chiaro: riforma dell'Imu, riforma della legge elettorale e poi si va al voto. Berlusconi per ora sta alla finestra. Ma sulla scrivania ci sono i sondaggi e anche quelli parlano chiaro: per tutti gli istituti di ricerca il Pdl è in vantaggio tra i 5 e i 2 punti sul Pd. E questo non è un dettaglio. (I.S.)