Politica
Alfano: ''Pd voti no alla decadenza di Berlusconi''
Roma, 22 ago. (Adnkronos/Ign) - "Noi chiediamo molto chiaramente che il Pd rifletta, astraendosi dalla storica inimicizia di questi vent'anni, sull'opportunità di votare no alla decadenza di Berlusconi". E' quanto ha sottolineato il vicepremier Angelino Alfano, giunto al Meeting di Rimini. Avverte Alfano: "Questo atteggiamento indisponibile e preventivo del Pd ci preoccupa e ci allarma molto, perché significa esprimere un pregiudizio, ossia una valutazione politica e non giuridica, solo perché si tratta di Berlusconi. Vogliamo credere che il Pd continui in un'azione di studio e di approfondimento di una materia che è davvero complicata". Quanto a Letta, "con il presidente del Consiglio, ieri, c'è stata una discussione molto schietta e molto chiara ". "Questo - ha aggiunto, con un riferimento implicito al caso Berlusconi - non significa che alla fine la pensiamo allo stesso modo su alcune vicende". Poi, a chi gli chiedeva della durata del governo, ha risposto: "Il Pdl e Silvio Berlusconi da due anni sostengono governi che non sono guidati né da Berlusconi né dal Pdl, prima Monti e adesso Letta. Un atto di Berlusconi e del Pdl di generosità e di grande amore per l'Italia che sarebbe un peccato disperdere per le scelte egoistiche dell'altra parte con la quale collaboriamo". Una previsione? "Lo scopriremo solo vivendo...". A replicare ad Alfano a stretto giro e a chiare lettere è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. "Alle minacce e agli ultimatum basta rispondere con un principio molto semplice - ha scandito - non si barattano legalità e rispetto delle regole con la durata di un governo. Mai". Questa mattina il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto Letta al Quirinale. Per il premier un incontro con il capo dello Stato per aggiornarlo sul faccia a faccia di ieri con Alfano e sulle prospettive della situazione di governo e politica, poi di nuovo a lavoro a Palazzo Chigi per preparare i prossimi Consigli dei ministri: quello di domani, con all'ordine del giorno i provvedimenti sulla Pubblica amministrazione; e quello del 28 agosto che dovrebbe definire le questioni dell'Imu e dell'Iva. Letta ha scelto la linea del low profile di fronte alle nuove dure prese di posizione di Berlusconi e Alfano. Parole che tuttavia non aprono brecce a Palazzo Chigi, dove si rimanda a quanto ripetuto ieri sera da Letta ad Alfano: l'azione del governo non è sovrapponibile alla questione della decadenza di Berlusconi, che riguarda il Senato e che andrà risolta esaminandola con l'occhio rivolto agli aspetti tecnici e giuridici e non a quelli politici. Concetti che Letta avrebbe espresso anche durante l'incontro con Napolitano nel riferirgli del confronto con il vicepremier e nell'illustragli i provvedimenti che il governo si appresta a varare, a partire da quelli su Pubblica amministrazione, Imu ed Iva. Intanto, in merito all'applicabilità della legge anticorruzione al caso di Berlusconi, questa mattina è intervenuta a 'Prima di tutto', su Rai Radio 1, il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri. "Credo che il governo debba stare a guardare perché c'è la competenza assoluta del Senato, è un dovere che il Senato faccia la sua parte e il governo farà la sua quando sarà chiamato a farla" ha affermato il Guardasigilli. "La legge Severino - ha proseguito - l'abbiamo fatta in collaborazione tra il ministero della Giustizia, degli Interni e della P.a., leggendo i giornali vedo che illustri giuristi e professori hanno posizioni opposte in materia, tutto con motivazioni giuridiche molto forti". Riguardo infine alla durata dell'esecutivo il ministro ha precisato: "Io mi ispiro a questo aforisma: fai quel che devi, accada quel che può".