Meglio non alzare il tiro

Pdl, manifestazione in attesa della sentenza. Poi la smentita

Andrea Tempestini

Tutti in piazza, in attesa della sentenza. Anzi no. Il Pdl chiama il suo popolo a raccolta, poi arriva la brusca frenata. "Il nostro partito è come una famiglia e domani saremo sotto Palazzo Grazioli dalle 17 per il nostro Presidente Berlusconi. Vi aspetto", firmato (su Twitter) da Daniela Santanche. Mancano poche ore e la Cassazione metterà (forse) la parola fine al caso Mediaset e deciderà il futuro di Silvio Berlusconi. "Forse" perché - questa una delle soluzioni più accreditate - il processo potrebbe essere rimandato a un precedente grado di giudizio. Così, in attesa che il "Palazzaccio" comunichi all'Italia la sua decisione - attesa per il pomeriggio di giovedì 1 agosto - nel Pdl c'è chi pensa di riunirsi davanti a Palazzo Grazioli. Secondo quanto si è appreso, dietro all'iniziativa ci sarebbe stato anche lo zampino dell'Esercito di Silvio. L'idea - hanno riferito fonti parlamentari - era quella di organizzare pullman per portare persone in via del Plebiscito: l'obiettivo è far sentire al Cavaliere la vicinanza dei suoi sostenitori.  La smentita - La notizia dell'adunata aveva iniziato a circolare, ma pochi minuti dopo il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini, in una nota, molto secca, smentiva qualsiasi manifestazione. "Da giorni siamo letteralmente inondati da testimonianze spontanee di vicinanza, affetto e solidarietà verso il Presidente Berlusconi. In tutta Italia, erano e sono in preparazione manifestazioni, iniziative spontanee, atti di mobilitazione politica e insieme affettiva verso il Presidente. Ma da giorni, e anche oggi, ci siamo assunti la responsabilità di fermare tutti. Nulla - rimarca Verdini - deve avvenire in un momento tanto delicato per il Paese. Pertanto, la notizia di una manifestazione davanti a Palazzo Grazioli è destituita di fondamento". Spaccatura - Secondo quanto si era appreso, prima della smentita, gli azzurri avevano fatto partire una serie di telefonate ai dirigenti locali affinché si attivassero sul territorio per ottenere il maggior numero possibili di adesioni. La Santanchè, hanno riferito le stesse fonti, aveva incontrato i parlamentari eletti in Lazio per mettere a punto eventuali altre iniziative. Eppure il Pdl, da subito, non si è mostrato compatto sulla manifestazione. Un big, dietro l'anonimato, aveva spiegato che un corteo a pochi minuti dalla sentenza potrebbe essere "controproducente". Poi si era diffusa la voce che anche il Cavaliere avrebbe potuto bloccare tutto. E forse così è stato. Com "insegna" l'avvocato Franco Coppi, meglio evitare di alzare il tiro in un momento così delicato.  "Dopo Silvio solo Silvio" - Nel frattempo, c'è chi continua a far sentire la sua voce. Per esempio Renato Brunetta, che a Radio Anch'io, in mattinata, ha dichiarato: "Un Berlusconi fuori dal Parlamento sarà fuori dalla politica? Assolutamente no, un uomo come Berlusconi non è fuori da nulla. Berlusconiu ha fatto la storia di questo Paese. (...) L'alternativa a Berlusconi si chiama Berlusconi". Una frase sposata - in toto - anche da Maria Stella Gelmini: "Nessuna sentenza può privare #Berlusconi della leadership confermata da milioni di elettori. L'alternativa a Berlusconi è Berlusconi". Così su Twitter.