La rilevazione
Berlusconi in galera?Sale di 300mila voti
Trecentomila voti in più. Pari ad un punto percentuale. Sufficiente, però, a consolidare il Pdl come primo partito italiano. Altro che uscita di scena dalla politica. Se Silvio Berlusconi fosse condannato dalla corte di Cassazione in via definitiva ed estromesso di forza dal Parlamento, la formazione del Cavaliere, secondo i sondaggisti, incrementerebbe i propri consensi. Un boomerang per quella parte del Pd che spera di liberarsi di Berlusconi per via giudiziaria. Spiega Alessandro Amadori, amministratore delegato di Coesis Research: «L’elettorato del Pdl è legato a Berlusconi da un vincolo affettivo, non razionale. E quando ci sono relazioni di questo tipo è facile prevedere, da parte di una fetta rilevante della società italiana, l’attivazione di un meccanismo di solidarietà con quello che, in caso di conferma della condanna, sarebbe visto come un martire». E il saldo tra «entrate e uscite a livello di consensi sarebbe positivo». Un guaio per chi, a sinistra, accarezza da sempre il sogno di estromettere Berlusconi dalla vita politica con l’aiuto delle toghe. «Con le dovute differenze e proporzioni, il meccanismo di solidarietà nei confronti di Berlusconi ricorderebbe quello scattato in occasione della morte di Enrico Berlinguer nel 1984», osserva Amadori. «Per il Pd, sarebbe molto meglio avere a che fare con un Berlusconi avviato naturalmente ad una lenta, ma inesorabile e progressiva uscita di scena, piuttosto che con un avversario elevato al rango di martire». Secondo Alessandra Ghisleri, numero uno di Euromedia Research, attualmente il Pdl è già il primo partito italiano: «Dopo lo scandalo kazako, i suoi elettori hanno fatto quadrato. Mentre il Pd ha perso consensi verso Sel di Nichi Vendola e Movimento 5 stelle». Così il Pdl sfiora il 28%, mentre il Pd è un punto sotto. Un vantaggio destinato a crescere, paradossalmente, nel caso il Cav fosse condannato. «Quando Berlusconi è sotto la luce dei riflettori, il Pdl ne trae sempre vantaggio». E lo stesso potrebbe accadere, a maggior ragione, in caso di conferma della condanna sui diritti tv Mediaset. «Genererebbe un sentimento più verso l’uomo Berlusconi che il politico. E il Cavaliere se ne avvantaggerebbe», sentenzia Ghisleri. di Tommaso Montesano