Il voto sui cacciabombardieri
Palazzo Madama dice sì agli F35spazzata via la mozione pacifista
Palazzo Madama spazza via la mozione con la quale grillini, Sel e parecchi seantori del Pd volevano bloccare il programma sugli F35. Con 220 voti a favore, 55 contrari e 15 astenuti è stata infatti approvata dall'Aula la mozione della maggioranza che impegna il governo "a dare impulso, a partire dal Consiglio europeo di dicembre, a concrete iniziative per la crescita della dimensione di difesa comune europea in una prospettiva di condivisa razionalizzazione della spesa" e a "garantire al Parlamento di esercitare le proprie prerogative" e "non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito". Pd spaccato - Precedenemente il Senato aveva respinto le mozioni presentate dall'esponente di Sel De Petris, dal pentastellato Battisti e da Felice Casson del Pd. Proprio lui, durante la sua dichiarazione di voto, aveva sottolineato la sua espressione di dissenso rispetto alla linea del gruppo democratico. "Così facendo", ha detto Casson, "mi inserisco nell'alveo delle decisioni storiche del Pd, che finora non ha mai votato a favore del programma F35, al massimo non aveva partecipato al voto e nel programma del Pd c'è scritto che bisogna assolutamente rivedere il nostro impegno sugli F35". "Non possiamo riununciare alla Difesa" - Gli ha risposto Nicola Latorre, suo compagno di partito, presidente della commissione Difesa: "Un paese moderno, industrializzato, parte di un consesso internazionale non può e non deve rinunciare a un sistema di difesa e non può contrapporre la spesa finalizzata a sostenerlo alle necessità del welfare o ad altre voci di bilancio dello Stato. La difesa ha un suo bilancio la cui dotazione rientra nel quadro della programmazione finanziaria e di spesa che già da qualche tempo prevede una riduzione e una razionalizzazione delle spese militari ben più consistente di quella prevista in altri settori e in altri paesi".