Il re della giungla
Calderoli: "Kyenge orango, Alfano rana, Letta airone..."
Un uomo nel mirino, Roberto Calderoli. La sparata contro Cécile Kyenge ("mi ricorda un orango") lo ha condotto dritto dritto sul patibolo. Ora, da destra e sinistra, tutti vogliono la sua testa. Enrico Letta ha parlato di "limite superato", al fianco della titolare dell'Integrazione anche Angelino Alfano, il Pd in coro chiede le dimissioni e, ora, anche la Kyenge vuole che Calderoli faccia un passo indietro. E il leghista nonchè vicepresidente del Senato che fa? Rincara. Certo, si difende, e lo fa in una serie di interviste rilasciate a diversi quotidiani italiani. Ma non ritratta. Il giochetto degli animali - Preoccupato dal polverone, gli viene chiesto? "Francamente non lo capisco, se non in termini politici. Io sabato ho chiarito le posizioni leghiste rispetto al ministro, che era appena stata a Bergamo, segnalato i problemi della provincia con i clandestini. Ora - si difende - si discute su una frase estrapolata dal contesto". Gli si contesta che la frase sia razzista. E Calderoli, per scacciare le accuse, si cimenta nel "giochetto" degli animali. "Mi viene spontaneo fare questo accostamento - spiega -. Quando vedo Enrico Letta, con quelle gambe lunghe, penso a un airone. Alfano mi ricorda una rana, la Cancellieri un cane San Bernardo, Saccomanni un papero, nel senso di Paperon de' Paperoni. Il titolare degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi lo vedo pavone, con il riporto fa la coda". "Giudizio estetico" - Ma l'accorata difesa del padre del (non a caso) "porcellum" non si limita al giochetto degli animali. Spiega anche che "se avessi detto che Alfano mi sembra un gorilla, nessuno avrebbe gridato al razzismo". Tornando sulla frase incriminata pronunciata al comizio di Treviglio, spiega: "Ho fatto una premessa, cioè il mio amore per gli animali. Lì - sbagliando, lo ammetto - ho esplicitato un pensiero: citare l'orango era un giudizio estetico che non voleva essere razzista. Un giudizio estetico e non politico. Mi lasci spiegare. Io ho una forma mentis: quando conosco una persona faccio paragoni estetici con un animali. Per tutti". E via, ancora, con il "giochetto" degli animali...