L'ultima mossa
Berlusconi, i legali pensano di rinunciare alla prescrizione
I legali di Silvio Berlusconi sono al lavoro per capire comea affrontare la fatidica data dal 30 luglio. E prendono in condiserazione anche la possibilità di rinunciare alla prescrizione di uno dei dure reati di frode fiscale. Prescrizione che, secondo la Cassazione cade il 3 agosto, secondo i calcoli della difesa dell'ex premier tra il 13 e il 26 settembre. La possibilità di rinunciare la prescrizione, suggerita anche dall'ex faccendiere Luigi Bisignani, viene presa in condiderazione dai legali perché, venuti meno i motivi di urgenza che hanno spunto la Cassazione a fissare l'udienza il 30 di luglio, la sentenza slitterebbe. Gli ermellini potrebbero riunirsi, come previsto, entro la fine dell'anno. Il vantaggio di uno slittamento della data è sicuramente quello che la difesa avrebbe più tempo per mettere a punto la proppria strategia ma anche da un punto di vista politico il rinvio dell'udienza darebbe il tempo per capire le mosse. In molti nel Pdl pensano all'amnistia ma i tempi sono molto lunghi in quanto è necessario un triplo voto che richiede i due terzi dei votanti. Prendere tempo, permetterebbe poter lavorare all'ipotesi "grazia", un'ipotesi rilanciata dal direttore di Libero Maurizio Belpietro e che, come scrive il nostro quotidiano oggi venerdì 12 luglio, convince anche Letta. Condanna, assoluzione o rinvio - Certamente se la Cassazione dovesse confermare la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale il Cavaliere non va in carcere. Spetterà alla Procura di Milano ricalcolare la pena da cui dovranno detrarre l'indulto del 2006 che la riduce a un anno e applicheranno la legge Simeoni-Saraceni, affidamento ai servizi sociali per condanne fino a tre anni. Berlusconi avrà 30 giorni di tempo per fare la sua proposta che sarà valutata dal giudice di sorveglianza. Oltre all'assoluzione c'è la possibilità del rinvio del processo a Milano per un nuovo appello o riduca la condanna rimodulando la pena e arrivando alla cancellazione dell'interdizione.