Il Cavaliere non molla

Ruby, Berlusconi: "Violenza mai vista, resisto alla persecuzione"

Giulio Bucchi

"Una violenza mai vista, è una sentenza incredibile". E' scosso, Silvio Berlusconi, poche ore dopo la clamorosa sentenza di primo grado del tribunale di Milano sul processo Ruby, che lo ha visto condannato a 7 anni per concussione per costrizione e prostituzione minorile. Una pena, aumentata rispetto alle richieste dei pm Boccassini e Sangermano, cui si aggiunge l'interdizione perenne dai pubblici uffici. Una sorta di ergastolo politico (in attesa di sentenza definitiva, che arriverà tra qualche anno) cui non si arrende il Pdl, che grida allo scandalo. Ma nemmeno il Cavaliere è deciso a mollare: "Ero veramente convinto che mi assolvessero, perché nei fatti non c'era non c'era davvero nessuna possibilità di condannarmi. Non è soltanto una pagina di malagiustizia, è un'offesa a tutti quegli italiani che hanno creduto in me e hanno avuto fiducia nel mio impegno per il Paese". Secondo il leader del Pdl, la sentenza del tribunale di Milano è stata emessa "per eliminarmi dalla vita politica di questo Paese. Ma io, ancora una volta, intendo resistere a questa persecuzione - conclude la sua nota il Cavaliere - perché sono assolutamente innocente e non voglio in nessun modo abbandonare la mia battaglia per fare dell'Italia un paese davvero libero e giusto". Bisogna ora capire il destino del governo Letta, appeso al difficile equilibrio tra Pd e Pdl. Grillini e Travaglio gongolano - Il Partito democratico, in evidente difficoltà, in uno stringato quanto asettico commento si limita a sottolineare di "prendere atto della sentenza" rispettando il ruolo della magistratura. Un po' poco per tenere salda la poltrona del premier. Anche perché in Parlamento stanno già arrivando le tentazioni manettare del Movimento 5 Stelle, che in questi giorni ha presentato quattro proposte di legge contra Silvium su prescrizione, corruzione, riciclaggio, autoriclaggio, falso in bilancio e reati societari. E, naturalmente, incandidabilità. Per una buona metà del Pd trovare l'intesa su questi terreni sarà decisamente facile, magari sognando una maggioranza "alternativa". "Berlusconi? Deve andare in galera!. Che deve fare per andare in galera? Ammazzare una vechietta per la strada?", si scatena il deputato grillino Alessandro Di Battista in collegamento su SkyTg24. E poi incalza proprio il Pd: "Berlusconi è indegno di stare in Parlamento, il Pd deve prendere una decisione se vuole dimostrare di essere degno". Un po' quello che sul FattoQuotidiano.it, sottolinea un gongolante Marco Travaglio "ribaltando" la situazione: "Bisognerebbe chiedere a Enrico Letta e al Pd cosa ci facciano al governo con un alleato così". L'alleato così è Berlusconi, ça va sans dire.  di Claudio Brigliadori