Il retroscena

Berlusconi, ecco il piano per tornare alle urne

Lucia Esposito

Le ultime in ordine di tempo sono le motivazioni della sentenza Unipol. Silvio Berlusconi è fuorioso dopo averle lette ("L'uomo più intercettato d'Italia viene condannato per la pubblicazione di un'intercettazione", si è sfogato con i suoi) ma sa che non è ancora finita. Ci sono altre due date-chiave nella sua odissea giudiziaria: il 19 giugno quando la Consulta dovrà pronunciarsi sul legittimo impedimento nel processo Mediaset e il 24 giugno quando è attesa la sentenza Ruby. Più passano i giorni più si rafforza il piano B del Cavaliere, quello che spinge per le urne già nel mese di ottobre in modo che possa affrontare l'eventuale condanna in Cassazione e l'interdizione dai pubblici uffici da presidente del Consiglio. Non a caso dopo un periodo di silenzio in cui Berlusconi si era ritirato in Sardegna (dove nel fine settimana scorso è stato raggiunto da Daniela Santanché e Daniele Capezzone) e ha tenuto un vertice a Palazzo Grazioli.  Il nuovo partito - Ha preparato alcuni spot pro-Alemanno anche se il pensiero era rivolto all'assedio giudiziario a quel cerchio che gli si sta stringendo sempre più attorno. Al vertice hanno partecipato il coordinatore  Denis Verdini, il segretario Angelino Alfano, i capigruppo Brunetta e Schifani, Maurizio Gasparri. Assente - secondo quanto scrive Repubblica - Sandro Bondi che pure era dato come nuovo coordinatore del partito. Insomma, lo Stato maggiore ha fatto il punto sulle prossime "scadenze giudiziarie" ma soprattutto si è parlato del nuovo partito più leggero, movimentista. "A farfalla", cioè pronto ad aprire le ali alla vigilia del voto. Il progetto di Verdini prevede inoltre che i coordinatori regionali siano "a budget", i responsabili regionali dovranno trovare soldi a livello locale e, proprio come accade per i manager, solo chi centra il budget viene riconfermato. Il ragionamento che si fa è confortato dai sondaggi che continuano a dare il Pdl come primo partito. Le tensioni interne al governo, il nodo dell'Imu che non è stato ancora del tutto sciolto (la rata di giugna è stata congelata fino a settembre in attesa di una riforma che dovrebbe arrivare entro l'estate), l'aumento dell'Iva potrebbero accelerare i tempi perché si torni al voto ad ottobre.