Il Cav detta la linea
Berlusconi: "Dobbiamo evitare l'aumento Iva. Decreto choc per la ripresa"
"Dobbiamo evitare l'aumento dell'Iva". Il leader del Pdl Silvio Berlusconi torna a dettare la linea al governo del premier Enrico Letta. Dopo l'Imu, "congelata" fino a settembre, il Cavaliere ribadisce l'importanta di dare respiro ai consumi su cui grava la mannaia dell'aumento dell'imposta sul valore aggiunto, che a luglio dovrebbe salire dal 21 al 22%. Serve "un decreto choc" per dare nuova linfa all'economia: oltre all'Iva bloccata, in ballo c'è anche la revisione di Equitalia ("Dobbiamo togliergli le unghie") e la detassazione sulle assunzioni dei giovani. "Le riforme dobbiamo farle in fretta e bene". "L'Imu ha fatto solo danni" - Berlusconi chiude al Colosseo la campagna elettorale per le Comunali di Roma e lancia la volata al sindaco Gianni Alemanno, ma mente e parole vanno alla situazione nazionale, perché è lì che si gioca la partita. E l'Imu, appunto, avrà un ruolo fondamentale: per i Comuni (che perderanno miliardi pesantissimi) e per il governo Letta. "E' assolutamente indispensabile abrogare la tassa sulla casa - rincara Berlusconi -. L'Imu non è un'ossessione, ha fatto solo danni". "Leali col governo" - E proprio l'abolizione dell'Imu, come detto, è punto-chiave (e complicato) del programma di Letta. "Dal governo ci aspettiamo due cose importanti: l’approvazione dei provvedimenti per rilanciare l'economia e le riforme istituzionali per modernizzare il Paese", ha ribadito il Cav confermando comunque che il Pdl "sostiene e sosterrà con lealtà" l'esecutivo. "In questo governo riponiamo tante speranze perché la collaborazione tra centrodestra e centrosinistra è un accadimento storico, epocale, mai successo". "Berlusconi ci ha salvati" - Dal palco allestito al Colosseo ha parlato, naturalmente, anche Alemanno. "Con Berlusconi siamo riusciti a evitare l'immagine della Capitale d'Italia che rischiava il fallimento". Il sindaco ha ricordato: "All’inizio del nostro mandato non ci aspettavamo quello che abbiamo trovato, il disastro finanziario. Ci siamo sentiti dire sindaco non ci sono soldi per gli stipendi e rischiavamo di veder fallire ogni realtà. Questa è l'eredità del modello Roma di Veltroni e Rutelli". Invece, grazie all'intervento del governo Berlusconi e alla sua amministrazione, secondo Alemanno "abbiamo salvato la città in un momento di crisi economica, la più grande dal dopo guerra, è una cosa che non perdoniamo alla sinistra è aver denigrato Roma per denigrare noi. Roma non si tocca - ha concluso il sindaco - non si offende perché Roma è una grande città".