Toghe all'assalto
Ruby, il Pdl chiede l'intervento della Cancellieri: "Boccassini razzista". Il Csm: "Ministro, difendici dal Cav"
Sale la tensione sul tema giustizia. La prima a parlare di "problema giustizia" stamattina è stata Marina Berlusconi, che ha avuto parole di fuoco nei confronti dei magistrati del processo Ruby. A stretto giro il falco del Pdl Lucio Malan ha presentato ha tirato in ballo il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, presentando un'interrogazione parlamentare sulla condotta di Ilda Boccassini durante la requisitoria di due giorni fa. Intercettazioni, offensiva del Pdl: ripresentato il testo di Alfano Leggi l'approfondimento L'interrogazione del Pdl - Malan chiede alla Cancellieri se "intenda intraprendere qualche azione nei confronti della dottoressa Boccassini o se intenda rassicurare le centinaia di migliaia di residenti in Italia di origine orientale o proveniente dalla stessa area geografica della giovane Karima El Mahroug, che anche essi restano eguali davanti alla legge". Una dura presa di posizione motivata dal principio dell'ugualgianza di tutti i cittadini davanti alla legge: "Dopo le parole pronunciate da uno dei più noti magistrati italiani, nella sede solenne dove si amministra la giustizia 'In nome del Popolo Italiano', e ascoltate da milioni di italiani grazie ai mezzi di informazione, tutte queste persone possono temere di essere considerate con un metro diverso rispetto agli altri cittadini". Il Csm alza il tiro - La reazione delle toghe non si è fatta attendere è subito, su proposta della corrente Unicost dei magistrati, il plenum del Csm ha approvato un documento votato a maggioranza, chiedendo alla Cancellieri di prendere le distanze dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi domenica a Brescia sulla giustizia e i giudici. Insomma, le toghe alzano il tiro. Vogliono Berlusconi al gabbio imponendo il silenziatore al Pdl. Scrivono nel comunicato: "Il ministro della giustizia faccia sentire il proprio sostegno alla magistratura intera, senza incertezza alcuna e affronti subito i temi reali e le difficoltà che affliggono il sistema giudiziario italiano". Poche parole con cui l'organo di autogoverno della magistratuta pretendono di dettare la linea al governo sulla gisutizia. Un'invasione di campo, questa, inaccettabile, che l'esecutivo guidato da Enrico Letta farebbe bene a rispedire al mittente.