Intese sempre più difficili
Nitto Palma, se il Pd lo boccia ancoraSilvio senatore a vitao cade il governo
L'ora della verità arriverà alle 15 di oggi mercoledì 8 maggio, quando il Pd dovrà dire l'ultima parola su Francesco Nitto Palma alla presidenze della Commissione giustizia bocciato nelle precedenti votazioni nonostante l'accordo con il Pdl su questo nome sembrava fatto. Una bocciatura che ha aperto un'altra crepa nella tessitura delle larghe intese e che rischia di compromettere la tenuta del governo. Il Pdl grida al tradimento: "Sono stati violati i patti", e chiede chiarimenti ai vertici del Pd su quanto accaduto al Senato per la mancata nomina di Francesco Nitto Palma alla presidenza della commissione Giustizia. A dispetto del presunto accordo con i Dem, le prime due votazioni sul nome dell’ex Guardasigilli si è conclusa con una fumata nera e questo ha fatto scattare l'allarme in via dell’Umiltà. Il presidente dei senatori, Renato Schifani, tuona: “Ognuno si assumerà le proprie responsabilità”. Rincara la dose il vicepresidente di palazzo Madama, Maurizio Gasparri: “Quanto accaduto è inaccettabile: Bersani e Zanda mettano in riga i propri senatori o li sostituiscano con i principali esponenti del Pd a Palazzo Madama”. Il doppio stop a Nitto Palma, raccontano, avrebbe mandato su tutte le furie Silvio Berlusconi- Il Cavaliere avrebbe chiesto ai suoi di far valere tutto il peso politico del Pdl. E secondo alcune indiscrezioni avrebbe persino minacciato di far saltare il tavolo. C'è chi dice che nel corso di frenetici contatti si sarebbe valutata anche la possibilità di cambiare il nome del candidato pidiellino (è circolata l’opzione Giacomo Caliendo, gradita al Pd). Ma alla fine, il leader azzurro avrebbe imposto la linea dura: non cambieremo cavallo in corsa, gli accordi vanno rispettati. Se si andrà al muro contro muro, però, non è escluso che alla fine venga eletto un candidato di centrosinistra. E’ circolato in queste ore il nome di Luigi Manconi. La partita della Commissione giustizia è molto importante per il Cavaliere che, a fine mese vedrà arrivare a sentenza i due processi che lo tengono in sospedo: Ruby e Mediaset. Secondo indiscrezioni l'ex premier starebbe pensando a un seggio di senatore a vita, intervistata da Affaritaliani.it Michela Biancofiore, la passionaria del Pdl, ha rafforzato queste voci dicendo: "Silvio si meriterebbe di andare alla presidenza della Repubbica. Qualunque incarico costituzionale sarebbe positivo, compreso quello di senatore a vita". Lo scenario, in sintesi, è questo: o il Pd si ricompatta su Nitto Palma o scatta il piano B, un posto da senatore a vita per Silvio Berlusconi. In caso contrario Silvio potrebbe "staccare la spina" al governo considerato che i sondaggi continuano ad essere dalla sua parte. Ora più che mai. Napolitano, potrebbe anche cedere alla nomina di Berlusconi se la posta in gioco è la tenuta in vita del governo Letta.