Il discorso del neo-premier
Fiducia a Letta, Alfano (Pdl): "Musica per le nostre orecchie"
Blocco della rata dell'Imu a giugno, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, stop all'aumento dell'Iva. Sono alcuni dei punti del programma con cui Enrico Letta ha si è presentato alle camere per chiedere la fiducia. Di più: sono le proposte programmatiche con cui il Pdl si è presentato ai propri elettori nelle elezioni di febbraio che vengono così fatti rientrare nel programma di governo di Letta. Entusiasti, e non potevano non esserlo, quindi, i commenti dei vertici del Pdl. Musica per il Pdl - Ha spiegato il neo minsitro degli Interni Angelino Alfano: "Soprattutto nell’avvio, il discorso di Letta è sembrato musica per le nostre orecchie... E’ stato un discorso che ho condiviso dalla prima all’ultima parola, ma soprattutto nell’avvio erano contenuti tanti valori del Pdl e tante idee per le quali ci siamo battuti: dalla riduzione delle tasse ad un azzeramento delle imposte per gli imprenditori che assumono all’abolizione dell’Imu. Le idee per le quali ci siamo battuti e che Berlusconi ha posto alla base del nostro programma di rilancio dell’economia hanno trovato, non accoglienza od ospitalità, ma piena cittadinanza in questo discorso di Letta". Brunetta: è il nostro programma - Molto più temperato il commento del capogruppo Renato Brunetta che specie sull'Imu non è disposto a scendere a compromessi: "L'annuncio del presidente del Consiglio, Enrico Letta, di sospendere per giugno il pagamento dell’Imu sulla prima casa, in attesa della più complessiva revisione delle tassazioni sugli immobili, è un’importante vittoria del Popolo della Libertà e del presidente Berlusconi, che non a caso avevano messo l’abolizione dell’imposta sulla prima casa fra i punti irrinunciabili per poter partecipare ad un governo di larghe intese e di pacificazione nazionale, nell’interesse dell’Italia e dei cittadini". Poi, intervenendo a Tgcom24 ha aggiunto: "Bene l'abolizione della rata di giugno, ma sarà così anche per le rate successive". Cesa: discorso coraggioso - Anche Lorenzo Cesa dell'Udc ha toni d'elogio per Letta e per il suo discorso: "Un discorso coraggioso e realista, molto concreto, con un’apprezzabile attenzione ai temi sociali e dal grande respiro europeista". Ora c'è bisogno di tramutare quell'entusiasmo suscitato in Aula dalle parole di Letta in unità vera, che vuol dire decisioni forti e comuni in Parlamento per affrontare quelle emergenze e quelle 'verità scomodè che bloccano drammaticamente l’Italia". Bersani avverte i suoi - Da Largo del Nazareno non sono ancora giunti molti commenti dai dirigenti del partito oltre a quelli dell'ormai ex-segretario Pierluigi Bersani che all'uscita da Montecitorio ha dichiarato: "Dopo tanti problemi può venire un’adesione convinta al governo di Enrico Letta. Quindi ha lanciato un avvertimento alla fronda interna al Pd: "Ora non sono ammesse defezioni: i problemi sono tantissimi, il Paese è nei guai, dobbiamo tutti dare una mano". M5s alza i toni - I più critici sono i parlamentari del M5S, tutti comunque compatti nel non votare la fiducia al governo Letta. "Tante belle parole, ma noi attendiamo i fatti", ha chiosato il grillino Adriano Zaccagnini. Più duro il suo collega Roberto Fico, che spiega riferendosi al governo che "sono tutte persone di cui non mi fido", mentre leggermente più possibilista si è mostrato Stefano Vignaroli: "Che impressione vedere Pd e Pdl mischiati, che si applaudono, seppur timidamente. Ci sono alcuni buoni propositi ma bisogna vedere come e quando li realizzano". Su possibili convergenze su alcuni punti come ad esempio l’abolizione dell’Imu, delle Province o dei finanziamenti ai partiti, ripete la posizione del Movimento: "Se queste cose le fanno, noi siamo pronti ad appoggiarli". E nel dibattito sulla fiducia uno di loro, Andrea Colletti, fa l'incendiario: "Presidente Letta, visto il ministro dell’Interno scelto - ha dichiarato - sembra il governo della trattativa stato-mafia, il governo del bavaglio alla magistratura".