Napolitano ha affidato l'incarico: le reazioni

L'incarico a Letta, Pdl: "Governo politico e abolizione Imu punti fondamentali"

Sebastiano Solano

  Sembra che a due mesi dalle elezioni avremo finalmente un nuovo governo. Giorgio Napolitano ha infatti affidato l'incarico di formare il nuovo esecutivo a Enrico Letta, che ha sparigliato al concorrenza di Giuliano Amato e di Matteo Renzi. Una decisione di compromesso che pare accontentare, in un modo o nell'altro, più o meno tutti i partiti, esclusi ovviamente Sel e M5s che sin dall'inizio si sono collocati all'opposzione.  Pdl avverte: governo politico e bolizone Imu fondamentali -  Apprezzamenti per Enrico Letta sono arrivati dal Pdl, con Gianni Alemmanno che ha dichiarato: "E' una soluzione che non dispiace. Relativamente giovane e può servire ad un esecutivo non solo di larghe intese ma anche di rinnovamento. L'importante è che nella squadra e nel programma si facciano scelte chiare e lucide". Dello stesso tenore il commento di Renata Polverini che ha affermato di apprezzare "la scelta di Enrico Letta, nome gradito sia al Pdl che al Pd", auspicando però che "ora si vada avanti affinchè si formi un governo forte, politico, duraturo e dai contenuti ampiamente condivisibili. Un governo che possa affrontare le urgenze del Paese: lavoro, economia, famiglia e su questo noi abbiamo otto punti di rilievo che chiediamo possano entrare nel programma: dalla riforma della giustizia a quella del sistema fiscale fino all’abolizione e restituzione dell’Imu e la revisione dei poteri di Equitalia”. Molto più tiepida la reazione del vice-presidente del Senato Maurizio Gasparri: "Aspettiamo Enrico Letta, ma condividiamo le parole del nostro segretario Alfano. O governo vero e politico dai contenuti condivisibili, o nulla da fare", ha affermato. Pd compatto su Letta - L'incarico ad Enrico Letta sembra aver contribuito a sotterrare momentaneamente l'ascia di guerra imbracciata dalle diverse fazioni all'interno del Pd. Il capogruppo del Pd Roberto Speranza, a tal proposito, ha sottolineato come "Lavoro, sviluppo e moralità della politica saranno i temi al centro dell’azione del nuovo esecutivo che il Pd sosterrà convintamente". Dal canto suo, l'altro capogruppo del Pd Luigi Zanda si dice convinto che "Il capo dello Stato ha deciso bene. Enrico Letta ha la personalità, l’equilibrio politico, la competenza e l’esperienza per governare l’Italia al meglio. La sua personalità uniscE e anche all’interno del Pd genera coesione". Dopo il coferimento dell'incarico, sia il segretario dimissionario Pierluigi Bersani che il Sindaco di Firenze Matteo Renzi hanno commentato positivamente la notizia: "Benissimo così", ha affermato Bersani, mentre Renzi dal suo profilo twitter ha augurato a Letta un "In bocca al lupo e un forte abbraccio". Soddisfatti i montiani - Al governo Letta sono favorevoli anche i parlamentari di Scelta Civica, che con Andrea Oliviero hanno fatto sapere di essere estremamente determinati a dare un contributo a questo suo tentativo" poichè si deve "fare un buon governo e lui è la persona giusta per segnare una discontinuità generazionale, ma ha anche la capacità di parlare al paese, una dote necessaria in questo momento".  Lega non ostile - Anche la Lega Nord, infine, che sul nome di Amato aveva alzato le barricate sembra moderatamente soddisfatta della scelta. Fonti vicino al segretario Roberto Maroni, escludono, al momento, che la Lega possa stare all’opposizione di un governo guidato da Letta. Pare infatti che la Lega Nord sia stata tra i partiti più attivi nel proporre la sua candidatura e ciò per evitare che a Palazzo Chigi ci finisse Amato.  Grillo grida all'inciucio - A scagliarsi ferocemente contro l'incarico a Letta sono stati, e non poteva essere altrimenti, i grillini. Il capogruppo del M5s Vito Crimi ha così commentato la notizia: "Enrico Letta designato da Napolitano presidente del Consiglio per guidare il governo Pd-Pdl-Udc-Monti: l'inciucio è servito". Altrettanto immaginbabile la posizione di Beppe Grillo, che sul suo blog pubblica un post intitolato "I Letta sono tutti una famiglia", con tanto di dichiarazione di Letta datata luglio 2012, in cui aveva affermato di preferire che i voti vadano al Pdl piuttosto che a Grillo.