Gli improbabili
Quirinale: voti a Veronica Lario e Moggi
Fumata nera al primo scrutinio: Franco Marini non ce l'ha fatta. E di tanto. Gli unici veri vincitori di questa prima votazione sono cosiddetti franchi tiratori. Oltre 200 soltanto tra Pd e Pdl (al netto dei renziani). La compattezza sul "lupo marsicano", soprattutto nel centrosinistra, si è rivelata soltanto una bella speranza. E tra i franchi tiratori c'è anche chi si è divertito a dissacrare il "momento solenne" dell'elezione del presidente della Repubblica. Nostalgici e preveggenti - Non stiamo parlando di Sel, che ha deciso di far convergere i voti su Stefano Rodotà. E nemmeno di chi nel catafalco ha lasciato la scheda bianca. Non parliamo neppure di chi ha optato per Sergio Chiamparino o per Giorgio Napolitano. Stiamo parlando di chi ha strappato qualche risata in un Parlamento depresso, soprattutto tra i banchi democratici, quelli di un partito che, forse, ora non esiste più. Tra i votati per il Colle, infatti, c'è anche Veronica Lario, l'ormai ex-moglie di Silvio Berlusconi: la scheda a lei dedicata è riuscita a svelenire il clima teso che si respira a Camera e Senato. Altri voti sui generis, per così dire, sono stati dati a Valeria Marini, la show-girl che con Franco (Marini), il "candidato ufficiale", condivide il cognome, e all'avvocato Andrea Mascetti, presidente di Terra Insubria, che probabilmente è stato votato da un leghista. Un altro momento di leggerezza alla Camera si è avuto quando, durante la seconda votazione, è stato letto il nome della star mondiale del porno Rocco Siffredi, accolto dai parlamentari con risate complici e divertite. Difficile capire chi potrebbe averlo votato: indiziati soprattutto gli uomini. Rocker e calciofili - C'è poi l'ala-rock dei franchi tiratori del cazzeggio, divisi tra Vasco Rossi e Ornella Vanoni (questi ultimi, in verità, più orientati verso la musica leggera). Quindi i calciofili bianconeri: c'è chi si è espresso per Luciano Moggi presidente della Repubblica (è stato forse qualche socialista di Stefania Craxi, che voleva candidare l'ex dg?). Rimanendo in tema, il primo voto del secondo scrutinio è stato dato a Giovanni Trapattoni, il mai dimenticato ex-allenatore della Nazionale. Infine, vecchia tradizione repubblicana, ci sono stati i franchi tiratori dell'errore, quelli che "sbadatamente" hanno storpiato il nome del "candidatissimo": Francesco Marini, Marini F., Franco Marino. Tre opzioni che hanno ricevuto diversi suffragi. Ovviamente inutili.