La trappola pentastellata
Quirnale, Grillo: "Rodotà è il candidato del M5s"
"Dopo la rinuncia di Milena Gabanelli, ho chiesto a Gino Strada che ha optato per la candidatura di Stefano Rodotà. Ho chiamato Rodotà che ha accettato di candidarsi e che pertanto sarà il candidato votato dal MoVimento 5 Stelle". Firmato: Beppe Grillo. Non proprio una notizia, seppur ufficializzata pochi minuti fa: già dall'intervista ieri a Ballarò, infatti, era chiaro come Milena Gabanelli avrebbe rinunciato alla candidatura, così come aveva fatto nei giorni scorsi Gino Strada ancor prima di conoscere i risultati delle Quirinarie. La fronda grillina del Pd - La candidatura di Stefano Rodotà rappresenta una bella gatta da pelare per il Pd: la portavoce di Pierluigi Bersani, Alessandra Moretti, e Pippo Civati, hanno infatti ammesso che voterebbero volentieri il costituzionalista al Quirinale, mettendo in serio imbarazzo il segretario del Pd. E lo stesso è pronto a fare Nichi Vendola, che ha lanciato a Bersani un ultimatum: niente inciuci con il Pdl, votiamo il candidato di Grillo, è stato in sintesi il ragionamento del governatore della Puglia. D'altra parte, a Bersani e al Pd verrebbe difficile non votare Rodotà al Colle: ex-parlamentare del Pci, stimato costituzionalista, molto vicino al gruppio L'Espresso, parrebbe il candidato ideale del Pd. Un suicidio per Bersani - Ma sarebbe un rischio per Bersani, che più difficilmente potrebbe diventare premier. Nonostante l'apertura di Grillo ("Votate Rodotà, e poi ne pariliamo"), la fiducia del M5S non è una garanzia (quella fiducia che invece, in caso di accordo, arriverebbe più facilmente dal Pdl). Votare Rodotà, per Bersani, significherebbe dichiarare guerra al Pdl. Inoltre il segretario dovrebbe spiegare perché il Pd ha deciso di piegarsi alla candidatura dei grillini, espressione di 48mila votanti online, gli elettori delle Quirinarie.