Faida grillina
Bufera sul M5S di Bologna: un hacker ha pubblicato e-mail di insulti a Favia e Salsi
di Sebastiano Solano Quello che è stato il laboratorio politico del M5s, l'Emilia Romagna, rischia di diventare il detonatore della lotta fratricida che in queste ora sta permeando il Movimento. La storia è vecchia: Federica Salsi partecipa a Ballarò nonostante il divieto, imposto da Beppe Grillo, di partecipare ai talk show. Il comico genovese, il giorno dopo, la redarguisce con parole di fuoco, descrivendo la televisione come il 'punto g' dei politici del M5s. La bufera mediatica corre sul web e i fedelissimi di Grillo, tra cui Massimo Bugani, Marco Piazza, Serena Saetti e il marito Nik il Nero (il camionista la cui nomina a consulente della comunicazione scatenò un putiferio tra gli eletti), si scambiano pesanti email di attacchi e insulti all'indirizzo della Salsi, che subito dopo l'attacco di Grillo si era infuriata per quel riferimento al 'punto g'. Insulti alla Salsi e a Favia - Ora quelle conversazioni sono venute alla luce, grazie ad un'operazione di spionaggio informatico. E stanno facendo il giro del web, rilanciate dalla stessa Salsi ieri sera, venerdì 5 aprile, sulla propria pagina facebook. Al centro delle conversazioni, ristretta ad una decina di persone, risentimenti, accuse, invidie, per una vera e propria soap opera in salsa grillina. Il clima è da giudizio universale. Un eletto propone di di presentare degli emendamenti alla mozione di solidarietà alla Salsi presentata dal Pd. Un altro, addirittura, vorrebbe sostituire le serrature degli uffici del movimento al Comune, così da chiudere qualsiasi rapporto con la traditrice seduta stante. Un altro lo dice chiaramente: la Salsi è una persona "con cui non condividere la stessa stanza e che non merita nemmeno un educato buongiorno e buonasera". Nell'arroventato clima di quei giorni, però, c'è pure chi sta con la Salsi, a cui i fedelissimi del duo Grillo-Casaleggio riservano epiteti come "pecoroni", "zucconi". Ce n'è pure per Gianni Favia, apostrofato con "nano di m.." e "ragazzino senza dignità". In pochissimo tempo la polemica è rimbalzata fino a Roma, in Parlamento. Per la Sarti (M5s) è una questione locale - Una delle deputate del M5s, Giulia Sarti, però nega qualsiasi tipo di possibile ripercussione sul M5s nazionale: " “Queste dinamiche non hanno niente a che fare con il Movimento 5 stelle nazionale e con il lavoro che stiamo portando avanti qui in Parlamento”. all'obiezione che anche il M5s a Roma non se la passa troppo bene, la deputata replica: "“Il gruppo in Parlamento non è attraversato da questo tipo di divisioni, ma è più che altro animato da un dibattito interno normale e più sano”. Sarà, intanto, pare che alla prossima assemblea in programma, uno dei punti all'ordine del giorno riguarderà proprio la richiesta di dimissioni ai parlamentari 'hackerati'.