Scandali a Palazzo
Segretarie da 12mila € al mese: l'altra Casta senza vergogna
Oltre diecimila euro al mese: 10.477 per la precisione. Centocinquantasettemila e cinquecento (157.500) all'anno. Non stiamo parlando dello stipendio di un manager di una grande azienda, ma di un usciere del Parlamento. Ma non è il solo. Tra commessi, stenografi, segretarie, assistenti, barbieri sono 1.540 i superpagati dipendenti pubblici che nulla hanno a che invidiare alla "casta". Un esercito di fortunati che in tempi di crisi e di ristrettezze economiche costano alla collettività qualcosa come mezzo miliardo di euro l'anno. E' tutto scritto nero su bianco su un documento riservato del Senato che ha tirato fuori Marzia Maglio di Ballarò e dimostra che chi ha la fortuna di essere assunto a Palazzo Madama o a Montecitorio di certo non ha problemi ad arrivare a fine mese. Leggendo la tabella si viene a scoprire che c'è addirittura qualche dirigente che guadagna più di Giorgio Napolitano: quello che prende di meno si porta a casa 67 mila euro l'anno, quello che prende di più, il segretario generale di Montecitorio, invece arriva a 406.399 euro l'anno. Con una liquidazione, è il caso di Antonio Malaschini che aveva questo incarico al Senato, di un milione e 200 mila euro e una pensione di 520 mila euro l'anno. Ovviamente Malaschini è al vertice della piramide degli stipendi d'oro, ma anche gli altri dipendenti del Parlamento non scherzano. Le segretarie, quelle che fanno le fotocopie e mandano le lettere per la convocazione delle Commissioni, vengono pagate 12.627 euro al mese (appena assunte lo stipendio è di 3.048 euro che si rivaluta di anno in anno fino a raggiungere la cifra da capogiro). Se poi si stancano di lavorare non c'è problema. Loro, come tutti gli assunti del Parlamento, possono decidere di andare in pensione a 51 anni. Certo, c'è una penalizzazione. Ma stiamo parlando dell'1%, massimo 4,5% in meno sull'ultimo stipendio. Alla faccia nostra. Nop