Confusione pentastellate
Dietro front dei grilli: "Meglio Bersani che i dieci saggi"
Passo indietro del Movimento Cinque Stelle su un governo Bersani. Dopo aver mandato all'aria ogni tentativo di accordo per un esecutivo a guida Pd, adesso di fronte alle due commissioni di saggi e alla prorogatio di Mario Monti, il capogruppo pentastellato al Senato Vito Crimi fa il suo mea-culpa. "Forse poteva essere intrapresa una strada mai percorsa prima, e cioè di affidare il governo a Bersani", ha scritto in un post pubblicato su Facebook. Bersani, puntualizza Crimi "con i suoi ministri poteva presentarsi al Parlamento e qualora non avesse ricevuto la fiducia poteva continuare, alla stregua dell'attuale governo Monti, senza la fiducia ma solo per gli affari ordinari. Almeno sarebbe stato rappresentativo di una maggioranza relativa e non di una strettissima minoranza come il governo Monti in regime di prorogatio". La retromarcia di Crimi - Insomma meglio Bersani che Monti. Eppure, non appena Napolitano aveva lanciato la sua proposta dei dieci saggi tra i grillini era scoppiato l'entusiasmo: era proprio quello che voleva Grillo che da un lato spingeva per l'inciucio tra Pd e Pdl per rafforzarsi e dall'altro non disdegnava il proseguio del governo Monti, funzionale alla sua causa incentrata sull'anti-politica. Crimi prosegue: "Noi comprendiamo solo la forte necessità del Paese di disporre di provvedimenti urgenti. I politici - all’unanimità - hanno ritardato la partenza dei lavori parlamentari per subordinarli ad accordi politici, per soddisfare la fame di poltrone con le presidenze delle Commissioni, che si traducono in uffici, risorse economiche ed umane, e nel potere di decidere cosa inserire - e non inserire - negli ordini del giorno e nel calendario. A queste condizioni, non ci stiamo. I nostri elettori non ci hanno votato per adeguarci al sistema, ma per scardinarlo, per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. E adesso, cosa accadrà? In tanti ce lo chiedono. Adesso il Parlamento lavora". La "controretromarcia" di Grillo - Non appena avuta notizia del ragionamento di Crimi, però, Beppe Grillo si è affrettato a smentirlo. "Il M5S non accorderà nessuna fiducia, o pseudo fiducia,a un governo politico o pseudo tecnico (in sostanza di foglie di fico votate dai partiti)", ha ribadito Grillo sul suo blog. "Bersani non è meglio di Monti, è semplicemente uguale a Monti, di cui ha sostenuto la politica da motofalciatrice dell’economia". Il leader dei 5 Stelle torna a ribadire alcuni punti irrinunciabili per il Movimento. "Il Parlamento - sottolinea - è sovrano e da subito, con un tratto di penna, può eliminare il Porcellum e avviare le riforme di cui i partiti si riempiono la bocca (solo quella) da vent'anni come la legge sul conflitto di interessi o la legge anticorruzione. Il M5S pretende che le Commissioni parlamentari vengano immediatamente istituite e chi non le vuole per mantenere lo status quo esca allo scoperto". "Il M5S ha rinunciato a 42 milioni di euro di finanziamenti elettorali - ricorda Grillo - i partiti possono subito fare lo stesso con una semplice lettera di rinuncia, ma non lo faranno mentre chiedono sacrifici agli italiani (agli altri...). Il M5S propone l'abolizione dell’IRAP entro il 2013 con corrispondenti tagli dei costi della politica, rapportandoli a quelli della Francia. Il M5S sta facendo politica mentre gli altri giocano alle belle statuine discutendo di poltrone e non di soluzioni. Il M5S - conclude - ha chiesto un incarico di governo, sta ancora aspettando una risposta".