Verso il verdetto

Consultazioni, Alfano: "Il Pd raccoglie ciò che ha seminato, dal Pdl fiducia in Napolitano"

Giulio Bucchi

"Ora il Pd raccoglie ciò che ha seminato. A questo punto, ci rimettiamo con fiducia alle valutazioni del Presidente Napolitano". Il segretario del Pdl Angelino Alfano accoglie così, con un pizzico di veleno, la "reda" del Partito democratico che per bocca del vicesegretario Enrico Letta ha detto sì al "governo del presidente" dicendo addio alla strada Bersani. L'ultimo giro di consultazioni in attesa del verdetto del Quirinale, che dovrebbe arrivare sabato mattina verso le 10, lascia comunque contrasti e polemiche tra centrodestra e centrosinistra. Polemiche e veleni - "Il tentativo del Partito Democratico di scaricare su altri responsabilità che sono tutte e solo sue è una ulteriore prova della mancanza di visione e di sensibilità all'interesse nazionale di Bersani, del suo partito e dei suoi alleati - spiega, durissimo, Alfano in una nota ufficiale -. Mai e in nessun caso il Capo dello Stato, nei colloqui con noi, ha preso in considerazione e quindi neppure avanzato ipotesi di cosiddetti "governi del Presidente" o "istituzionali" o "tecnici", che avrebbero visto comunque la contrarietà non solo nostra, ma della enorme maggioranza degli italiani, dopo la fallimentare esperienza del governo Monti. A questo punto, la responsabilità ricade unicamente e storicamente sul Pd". L'apertura azzurra a un eventuale governo del presidente, dunque, è tutt'altro che certa, o perlomeno di buon grado.  "E' bene avere chiari tutti i passaggi di questa vicenda - prosegue Alfano -: dopo il sostanziale pareggio elettorale, il Pdl ha subito manifestato attenzione all'esigenza di garantire governabilità al Paese attraverso una grande intesa tra le forze maggiori, in primo luogo per corrispondere alla necessità di alleggerimento fiscale e di rilancio dell’economia che sale dal Paese. E' questo il cambiamento che l'Italia attende. A ciò il Pd ha risposto dicendo sempre e solo no; occupando tutte le cariche istituzionali; inseguendo ogni giustizialismo; facendosi umiliare dai grillini; rifiutando ogni analisi seria sulla drammaticità della situazione economica delle famiglie e delle imprese".