Pd e Pdl: "Fiducia nel Quirinale"
Napolitano, sabato il governo del presidente. Ecco il toto-premier
"Un momento di riflessione". E' l'unico annuncio che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto alla stampa asserragliata fuori dalla sala delle Vetrate al Quirinale, in attesa che il nodo su Palazzo Chigi fosse sciolto. Aveva appena parlato il vicesegretario del Partito democratico, Enrico Letta, e le sue dichiarazioni sono state una mazzata sulle residue speranze di Pierluigi Bersani. Non sarà lui a recarsi in Senato per prendere la fiducia. Nemmeno con un "governissimo", come aveva auspicato il rivale Silvio Berlusconi. Dal Pd, parola di Letta, "piena fiducia e supporto nelle decisioni del presidente". Da leggere: governo del presidente, di scopo, istituzionale che sia. Un governo che possa piacere a Pd, Pdl e Scelta civica. E le parole di replica del segretario del Pdl Angelino Alfano, "ci rimettiamo nella decisione di Napolitano", perlomeno lasciano spazio a un po' di ottimismo. Anche se restano le divergenze tra i due partiti. Il Pdl dice no ai governi tecnici, il Pd per bocca dei bersaniani al governissimo. I candidati premier - Alla luce di questo identikit, parrebbe superata la candidatura di Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia e "tecnico" per definizione, bocconiano ed economista di lungo corso. Piace e tanto ai mercati internazionali, ma sembrerebbe un po' troppo un Monti bis. Torna in pole position Annamaria Cancellieri, ministro degli Interni uscente e figura istituzionale di rilievo, con stima bipartisan. La Cancellieri se la vedrà con Franco Gallo, presidente della Corte costituzionale, che metterebbe il cappello su un esecutivo tutto orientato sulle riforme istituzionali e costituzionali. Ci sono poi in ballo altri due presidenti emeriti della Corte costituzionale, Valerio Onida e Piero Alberto Capotosti. Il primo, soprattutto, è molto gradito al Pd che aveva pensato a lui anche per attirare i voti dei 5 Stelle. Più "politici", e per questo, non troppo favoriti, il democratico Giuliano Amato, ex ministro e due volte presidente del Consiglio, e quel Fabrizio Barca ministro della Coesione territoriale con Monti e assai vicino al Pd. Le ultime indiscrezioni parlano di un tandem, sorprendete, con Amato premier e Saccomanni vice. In ogni caso, lo schema utilizzato dovrebbe essere quello che ha portato all'elezione del presidente del Senato Pietro Grasso: un nome proveniente dalla sinistra ma non inviso al centrodestra. L'annuncio di quello che, con ogni probabilità, sarà il governo del presidente, verrà dato sabato 30 marzo, forse non in mattinata come inizialmente si era pensato.