Consultazioni finite
Bersani è al Colle
Non ha i numeri, Pier Luigi Bersani. Il segretario del Pd è arrivato al Colle, intorno alle 18 di giovedì 28 marzo, senza nulla in mano. Non può governare dopo il "no" secco dei grillini e per la la cieca ostinazione con cui ha rifiutato l'offerta del Pdl, quella di formare un governo di larghe intese. Napolitano ne sta prendendo atto. A breve il verdetto, che pare scontato: niente mandato, nessuna possibilità di sottoporra il suo "progetto" al voto di fiducia del Parlamento. Al Senato non ha i numeri. Si schianterebbe. Anzi, Bersani ha tenuto la barra sempre dritta, fermo nella sua convizione, e si è schiantato" Senza parole - "E' stato un giro di ricognizione che mi ha dato un quadro preciso e pertinente della situazione", aveva spiegato in mattinata il segretario del Pd. Era stato sbrigativo il premier in pectore quando si è presentato nella Sala del Cavaliere di Montecitorio quando il suo giro di consultazioni era definitivamente terminato. Il cerchio si è chiuso ed è ormai evidente che Bersani oltre a non avere i numeri non ha neanche le parole. Emblematica la sua richiesta ai giornalisti di non fargli altre domande. Ultimo appello - La mattinata di Bersani era proseguita con le consultazioni e si era fatto via via sempre più chiaro il nulla di fatto. "Ci ha reso noto il quadro delle difficoltà che sta incontrando nelle interlocuzioni con le forze esterne alla coalizione'', ha detto chiaramente all'uscita Pino Pisicchio di Centro Democratico, il movimento di Tabacci alleato col Pd. Nonostante tutto, però il Pd ha provato a rivolgere un ultimo appello alle altre forze politiche. ''C'è ancora spazio - ha detto Luigi Zanda uscendo dalla sala del Cavaliere - per risolvere in modo positivo la situazione: capita spesso che le partite, specie le più delicate, si risolvano nell'ultima fase, ma è necessario che tutte forze politiche sappiano assumersi le loro responsabilità". Sel: "Verifica in aula" - Per il Pd, però, non ci sono margini. Nel frattempo si è sfilata anche Scelta Civica di Mario Monti, che aveva sempre sostenuto "un governo a ogni costo". ''A quarantott'ore dall'incontro con Pierluigi Bersani - ha detto a chiare lettere il portavoce Andrea Oliviero - poco si è visto delle proposte che avevamo sollecitato''. Per sapere il verdetto definitivo di Napolitano, ormai, manca poco. Secondo alcuni rumors Bersani potrebbe chiedere altro tempo, un altro giorno a Napolitano. Difficile che il Colle accetti la richiesta, nonostante gli appelli dei vendoliani. Gennaro Migliore di Sel, infatti, dopo il colloquio con il premier incaricato, aveva dichiarato: ''Con rispetto per il Quirinale riteniamo sia possibile andare ancora a verificare il consenso nelle Aule rispetto alla proposta'' di Bersani. Un appello disperato: Napolitano, infattio, quando aveva pre-incaricato Bersani, aveva posto come condizione per andare a votare la fiducia in aula il fatto che ci fossero "numeri certi". Numeri che però non ci sono.