Pier fa il pieno di "vaffa"

Alfano a Bersani: "Il tempo è scaduto, vicenda chiusa"

Andrea Tempestini

  Un pugile suonato. Che sbanda paurosamente nella sua improbabile scalata. La destinazione? Il Colle. Il finale? Una sconfitta, per Pier Luigi Bersani, che a poche ore dall'incontro con Giorgio Napolitano non ha i numeri per la fiducia al Senato. Prima arrivano gli schiaffi dei grillini. In ordine cronologico: il "vaffa" in diretta streaming, quindi gli insulti di Beppe Grillo ("puttanieri") e infine il "Bersani se ne vada e poi iniziamo a trattare", la firma in calce dei capigruppo Lombardi e Crimi. Il segretario democrat, sordo e insensibile agli schiaffi, continuava a ripetere che l'operazione-fiducia è difficile, ma non impossibile. In serata la nuova doccia fredda, ghiacciata, con una dura nota firmata da Angelino Alfano, il segretario del Pdl. "Vicolo cieco" - "Dal giorno successivo al voto e fino a oggi - scrive l'ex Guardasigilli -, il Pd non ha mai realmente corrisposto al nostro comportamento responsabile e di buon senso, e non ha mai formulato alcuna seria apertura. Non ha affrontato i temi economici che davverono importano al Paese; ha occupato tutte le cariche istituzionali; ha preteso di inseguire ogni estremismo e giustizialismo". Dunque, prosegue Alfano, "la vicenda è chiusa e l'ha chiusa Bersani, che ora si trova nel vicolo cieco in cui si è infilato. Sta a lui, ora, rovesciare la situazione. Se vuole e se può, nell'interesse del Paese". Il Pdl, insomma, chiude le trattative con Bersani, al quale rimangono solo due possibilità: tornare sui propri passi e aprire agli azzurri, oppure - e questo pare essere il sottinteso del messaggio di Alfano - passare la mano a qualcun'altro che provi a torvare una maggioranza.