"Ci credo ancora"

Bersani: "Nessuno scambio col Pdl sul Colle"

Andrea Tempestini

  Altro giro, altro regalo. Altra giornata di consultazioni. Altre chiacchiere di Pier Luigi Bersani, che torna ad escludere un patto col Pdl: "Non è che siano ipotizzabili scambi tra due cose tutt'affatto diverse", ha risposto a chi gli chiedeva, in conferenza stampa, se fosse possibile un accordo sul Quirinale. "Parto dalla Costituzione, fino a prova contraria. Ci sono tre votazioni che partono dai due-terzi. Io sono per partire dal dettato costituzionale. Per le cariche costituzionali parto da un presupposto di una comune garanzia su figure che abbiano caratteri costituzionali o istituzionali. Non parto da esigenze di parte o faziose". "Colpo di reni" - Il segretario ha aggiunto più volte che "non c'è governabilità senza cambiamento" e "il cambiamento deve essere di fazione. Per questo chiedo a tutti un colpo di reni per dare un segnale di ricevuto alle esigenze del paese". Bersani, insomma, continua a chiedere la fiducia senza però cedere nulla, "forte" di quei pochissimi voti che gli hanno consegnato una maggioranza relativa. Bersani ha aggiunto: "Andrò al Quirinale e valuterò con il presidente della Repubblica, non ho dei diktat da fare. Devo portare una valutazione conclusiva che è fatta di numeri e anche di valutazioni politiche, in un dialogo sempre corretto, bello e produttivo. A quel punto - ha aggiunto - si prenderanno decisioni. Non vado là con delle richieste in premessa". Il segretario Pd, al suo governo, ci crede ancora: "Nelle prossime ore e nella giornata di domani attendo una risposta conclusvia. La mia intenzione è nella giornata di domani di portare al Presidente della Repubblica gli esiti". Replica a Grillo - Quindi le repliche a Beppe Grillo, che ha apostrofato Bersani, Berlusconi e Monti come "padri puttanieri". Il segretario Pd ha risposto: "Pensare di fermare l'intelligenza con gli insulti è come pensare di fermare l'acqua con le mani. Uno può insultare quando sta fuori dal Palazzo, ma quando è in Parlamento deve dire cosa vuol fare per il Paese". In precedenza, subito dopo gli insulti, Bersani aveva replicato così: "Auguri ai salvatori della Patria", ossia al Movimento 5 Stelle. Il sordo Bersani - Ma è proprio sui grillini che Bersani ha le idee davvero confuse. Crimi e la Lombardi hanno ribadito durante il loro incontro con il segretario del Pd che non gli voteranno la fiducia. Una scelta chiara e che non lascia spazio ad interpretazioni. Ma così non è per Bersani che in conferenza stampa dopo l'incontro con i Cinque Stelle fa il sordo. Un giornalista gli chiede: "Dopo la decisione del M5S, lei non ha altra scelta che andare con il Pdl altrimenti sbatterà la testa al muro". Bersani perde le staffe e risponde a muso duro: "Non sbatto la testa al muro. La mia testa sarà in ogni caso in ordine e tranquillissima. Qui si parla dell'Italia. Cinque stelle deciderà. Ha deciso? No, Deciderà. Se han già deciso prendo atto. Ma vedremo". Insomma Bersani ha ignorato la scelta dei Cinque Stelle e come sempre spera nel nulla pur di arrivare a palazzo Chigi.