Consultazioni bollenti

Silvio detta le sue condizioni: no a Saviano ministro e Zagrebelsky al Colle

Eliana Giusto

No ad un governo con Saviano o don Ciotti ministro, no a Prodi o Zagrebelsky al Quirinale. Silvio Berlusconi detta le condizioni al centrosinistra. Primo: se vogliono l'appoggio del centrodestra ad un governo a guida Bersani allora devono proporre una rosa di personalità moderate e garantiste fra le quali il Cavaliere dovrà poi avere l'ultima parola. Secondo: il Pdl potrà dare il suo sostegno solo ad un esecutivo formato da figure tecnico-moderate. Terzo: non devono essere inseriti nel programma conflitto di interessi e ineleggibilità.  Del resto, spiega il segretario del Pdl Angelino Alfano, "noi non abbiamo posto preclusioni nei confronti di alcun governo Bersani ma considereremmo incomprensibile un atteggiamento di chiusura da parte di chi ha vinto con solo lo 0,3 per cento in più". In sostanza, l'obiettivo del centrodestra non è il governo ma un presidente della Repubblica - che è anche capo del Csm - che non sia ostile al Cavaliere. Lo dice ancora una volta tra le righe Alfano: "La collaborazione tra le principali forze politiche non può non tenere conto che il turno elettorale coincide con l'elezione del presidente della Repubblica. Le forze più rappresentate vanno coinvolte in momento così delicato". In questo scenario, che esclude quindi candidati al Colle come Romano Prodi, Rodotà o Zagrebelsky, salirebbero quindi le quotazioni di Giuliano Amato.