Il retroscena

La ridicola offertadi Bersani al Cav

Andrea Tempestini

  di Franco Bechis L’unica novità arrivata da Pier Luigi Bersani ieri nell’incontro con il Pdl è stato il primo tardivo segno di rispetto della volontà e del mandato che gli era stato affidato per l’esplorazione da Giorgio Napolitano. Dopo avere detto più volte in pubblico e nelle riunioni del suo partito di avere tutte le intenzioni di lasciare a terra Silvio Berlusconi, ieri pomeriggio è arrivata l’offerta ufficiale di salire a bordo. Non sul treno passeggeri, che sul primo binario porta diretto a palazzo Chigi per formare il nuovo governo. No, l’offerta riguarda il treno merci che passerà sul secondo binario, quello delle fumose riforme istituzionali. La merce vera però non è quella che si trova sul treno, ma quella che dovrebbe portarsi a bordo Berlusconi: un via libera umma-umma e furbesco all’esecutivo di minoranza Bersani. (...) Quello che ha proposto al Pdl Pier Luigi Bersani nelle consultazioni di martedì ce lo rivela il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, sul quotidiano in edicola mercoledì 27 marzo. Il leader del Pd si crede il miglior leader possibile, e finirà per schiantarsi. L'offerta del premier in pectore a Silvio Berlusconi, infatti, è risibile. Ridicola. Al Cav non vuole concedere alcun ingresso nel governo, e chiede la desistenza al momento del voto di fiducia in Senato in cambio della sola partecipazione ad alcune riforme. Si tratta di una trappola. Bersani vuole usare Berlusconi come un utile idiota. Ma il Cav non ci cadrà: meglio abbandonare i democratici al loro destino. Oggi ci sarà il "vaffa" definitivo dei grillini a Bersani, un muro che si alzerà in diretta streaming. Ieri la Capogruppo alla Cmera Roberta Lombardi ha detto: "Se Bersani si butta ai nostri piedi, decide di farsi da parte e dice che il Pd è d'accordo sui nostri 20 punti allora ci siamo". Un paradosso perchè Bersani non ha nessuna intenzione di inchiarsi ai grillini.  Leggi l'approfondimento di Franco Bechis su Libero di mercoledì 27 marzo