Allo sbaraglio
Bersani, consultazioni: "I problemi rimangono, ma passi avanti"
Il Pdl ribadisce che senza un coinvolgimento nella maggioranza di governo si tornerà subito al voto, i montiani di Scelta Civica invocano la grande coalizione. Queste, in sintesi, le posizioni assunte in questo martedì di consultazioni. La parola passa al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, un uomo in missione: cerca i voti per la fiducia al Senato. Ma le dichiarazioni del leader democrat dimostrano che la sua tattica non cambia: tirare dritto fino a schiantarsi. La "strategia" - Al termine del giro d'incontri, in una stringata dichiarazione, Bersani ha spiegato che "i problemi rimangono, bisogna continuare a lavorare ma si comincia a comprendere meglio, anche perché sto cercando di spiegare meglio cosa intendo con questo famoso doppio registro e la proposta di una convenzione delle riforme". Il segretario aggiunge poi che "la convenzione rappresenta una possibilità di novità vera, importante. Un percorso che non sia solo parlamentare e che possa portare a risultati esigibili in tempi certi". Secondo il leader del Pd, "questo doppio registro testimonia dell'intenzione di produrre una corresponsabilità su grandi temi istituzionali. Rimangono difficoltà, ma bisogna continuare a lavorare a cominciare da domani. Chiedo che questo percorso non mi venga impedito". In quest'ultima frase si nasconde una sorta di contro-appello ad Alfano e Berlusconi: il segretario chiede la "non sfiducia". Ma il percorso resta strettissimo. Di fatto, sembra che la speranza di Bersani sia che al momento del voto di fiducia in Senato sia il Pdl, e non il M5S, a uscire dall'aula. Un'ipotesi, col Pd che non vuole cedere nulla agli azzurri, al momento pare impossibile. Rebus fiducia - Molto fumo, pochissimo arrosto. Il segretario continua sulla sua strada: per avere la fiducia al Senato punta sulle astensioni delle opposizioni. Bersani non è disposto a tagliare fuori il Movimento 5 Stelle: parla di "doppio registro" e di "percorso che non sia solo parlamentare". Bersani vuole fare riforme condivise. Ma non ha ancora trovato una soluzione allo scoglio fondamentale: come strappare la fiducia al Senato continuando a respingere ogni collaborazione col Pdl? E su una possibile collaborazione col Pdl risponde: "Non ci sono preclusioni su questo fronte. Di riforme si può continuare a rispondere con il Pdl". E ancora: "Ogni forza politica potrà prendersi delle responsabilità nella graduazione che riterrà per appoggiare, sostenere, consentire, per opporsi in un quadro di condivisione delle esigenze di riforma? Vedranno. Io voglio mettere in trasparenza questo lavoro. La mia ambizione è dare al paese una possibilità di cambiamento". Ma come otterrà la fiducia? Questo, a 24 ore dal termine delle consultazioni, resta ancora un mistero.