Il M5S al Colle

Grillo è già fuori dai giochi: ora chiede Rai e servizi segreti

Eliana Giusto

  E' arrviato con un quarto d'ora di anticipo per le consultazioni del presidente Napolitano Beppe Grillo. Il leader del Movimento cinque stelle si è presentato con i capigruppo di Camera e Senato Roberta Lombardi e Vito Crimi. Un incontro durato, come previsto, circa un'ora (poi è entrata nella sala degli specchi del Quirinale la delegazione del Pdl). Al termine, i capigruppo hanno tenuto una brevissima conferenza stampa in cui hanno riassunto così il contenuto dell'incontro: "Abbiamo chiesto l'incarico di governo pieno oppure la presidenza delle commissioni di garanzia della Rai e quella del Copasir. Poco  dopo sul suo blog Grillo chiarisce ulteriormente: "Il M5S non accorderà alcuna fiducia a governi politici o pseudo tecnici con l’ausilio delle ormai familiari foglie di fico come Grasso. Il M5S voterà invece ogni proposta di legge se parte del suo programma", aggiunge.   Guarda la Gallery Guarda il Video su Libero Tv  Come scrive Brunella Bolloli su Libero in edicola oggi, Beppe è carico e ieri ha esternato dal suo blog sul taglio delle indennità ai politici. «Boldrini, Grasso, assumetevi la responsabilità che il vostro ruolo impone, chiedete il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la rinuncia dei rimborsi elettorali», ha postato su Twitter. Al comico non basta l’annuncio dei due presidenti di sforbiciare del 30% lo stipendio e infatti li attacca a gamba tesa: «Quale stipendio si tagliano? Si tratta di quello da parlamentare o dell’indennità aggiuntiva per i presidenti di Camera e Senato? Non è spiegato, ma è un dettaglio importante che i cittadini devono conoscere», ha tuonato.  Beppe ha ribadito che il «M5S rifiuta in toto le indennità di carica», com’è avvenuto nell’Assemblea siciliana, e vuole che venga recepita dal Parlamento la «proposta stellata: 5mila euro lordi mensili invece di 11.283 euro lordi, rinuncia all’assegno di solidarietà e obbligo di giustificare, rendicontare e pubblicare ogni spesa rimborsata». Tutti punti che l’inventore del Vaffa day ripeterà al capo dello Stato. Insieme, naturalmente, alla propria idea di governo dell’Italia: nessun partito al comando, semmai un esecutivo targato Cinque stelle con nomi esterni alla casta. Grillo vuole fare boom.