Manovre rosse
Milano, idea Pisapia: correre alle primarie del Pd
L'assessore alla cultura del Comune di Milano, Stefano Boeri è stato silurato dal Sindaco Giuliano Pisapia. A darne notizia, ieri domenica 17 marzo, è stato lo stesso Boeri con un post su Facebook in cui l'ormai ex-assessore si è detto "amareggiato" per la decisione che, spiega, "non mi è stata motivata". La notizia potrebbe avere dei risvolti a livello nazionale, e non soltanto "meneghini", dove la confusione nel Partito democratico e nelle istituzioni (per quel che riguarda la formazione di un governo) potrebbe dare a sbocco a scenario fino ad ora inediti. Vecchi rancori - La revoca del mandato di Boeri da parte di Pisapia è, innanzitutto, la naturale conclusione di un rapporto che tra i due - per usare un eufemismo - non è mai stato idilliaco. Già nel novembre del 2011 Boeri aveva rimesso il mandato nelle mani del sindaco di Milano per una serie di divergenze sull'Expo, ma la "realpolitk" aveva prevalso. Pisapia, in definitiva, aveva respinto le dimissioni. Pisapia contro Renzi? - Ma per comprendere la rottura definitiva tra Boeri e Bersani bisogna traslare la questione su scala nazionale, sullo sfondo dell'eterna lotta tra renziani e bersaniani. Perché? Perché il fatto che Boeri sia stato silurato potrebbe essere l'inizio delle ostilità tra i "lealisti" al segretario e chi sostiene il sindaco rottamatore. E tra i lealisti c'è, appunto, Pisapia. Ed è a questo punto della vicenda che la storia si arricchisce di un particolare di peso: c'è una voce che circola da giorni a Palazzo Marino e che viene ripresa da affaritaliani.it. Pisapia sarebbe pronto a correre alle primarie del Pd, che si terranno nel caso - probabile - in cui Bersani non riuscisse a formare un nuovo governo. Il sindaco di Milano potrebbe correre come candidato dell'ala bersaniana, Barca permettendo (quello del segretario, infatti, non è più un nome spendibile). Attendiamo conferme o smentite.