Lo sfogo del Cav

Ruby, Berlusconi contro i pm: "Mi vogliono morto"

Giulio Bucchi

  di Salvatore Dama «Non hanno alcuna pietà per una persona che sta male. Questi pm si riterranno soddisfatti solo quando mi sapranno al cimitero». Silvio Berlusconi è ricoverato al San Raffaele per un’infezione agli occhi. Ma è soprattutto la rabbia che gli offusca la vista. La pm Ilda Boccassini non ha creduto alla versione del medico curante, ha chiesto la visita fiscale, ha domandato che il processo Ruby andasse avanti con la requisitoria della pubblica accusa. «Mi odia, vuole mandarmi in galera», si è sfogato il Cavaliere. Ma fosse solo lei. I colleghi di Napoli vogliono procedere con il rito immediato sul caso della compravendita di senatori. E poi c’è il processo di appello sui diritti Mediaset. Insomma: la resurrezione elettorale di Berlusconi, a detta dell’interessato, «ha risvegliato le procure di mezza Italia. Mi danno la caccia». Nel momento meno opportuno, oltretutto. Quando il Cavaliere era sicuro, con l’incertezza del voto elettorale, di essere tornato protagonista nelle trattative per la formazione del nuovo governo. E invece: i problemi giudiziari lo rendendo un “alleato” indigesto agli occhi del Partito democratico, figurarsi per i grillini. Sfuma anche la possibilità di ricoprire una carica istituzionale (si era parlato della elezione come presidente del Senato). Al momento Silvio può avere convenienza temporanea a sostenere un “governo del presidente”, una opzione tecnica simile a quello che è stato l’esecutivo di Mario Monti, senza il coinvolgimento diretto dei partiti. Ma, a questo punto, mentre si sta aprendo lo scontro finale con le toghe, Berlusconi può avere anche interesse a che si torni subito alle urne chiamando il suo elettorato all’ultimo Armageddon. Tipo: “noi contro il resto del mondo”. Una prova generale sarà a Roma il 23 marzo, quando il Pdl scenderà in piazza contro la giudizia politica. Proprio nel giorno in cui dovrebbe arrivare la sentenza Ruby.   Leggi l'articolo integrale di Salvatore Dama su Libero in edicola oggi, sabato 9 marzo