I documenti segreti
"Per la Raggi finisce male". La profezia-vip sulla candidata: dopo la morte di Casaleggio...
Un tempo, a Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, lui era vicinissimo, tanto da essere annoverato tra gli "ideologi" del M5s. Ma ora, Paolo Becchi, con gli "amici" di un tempo ha rotto. Nel giorno successivo alla morte del guru a cinque stelle, però, Becchi è tra le voci più autorevoli a cui rivolgersi per fare il punto sul M5s che sarà. Il professore è stato intercettato da Il Giornale, e dopo aver premesso che "la politica divide, la morte riunisce", è andato dritto al cuore della questione: "Bisognerà vedere se il movimento è davvero capace di camminare da solo, con Grillo che si è messo da parte e con Casleggio non c'è più. Il direttorio - profetizza - acquisterà sempre più potere. E che cos'è se non un gruppo di membri del parlamento? Ma il M5s avrà bisogno di un garante, non simbolico ma reale, che controlli il rispetto delle regole di base e della democrazia interna. Dovrà trovare un'altra figura rilevante, oppure Grillo potrebbe ripensarci. Altrimenti tutto il potere che Casaleggio controllava si accentrerà nel direttorio". Ma è quando si parla di Virginia Raggi, la candidata M5s a Roma che tutti, o quasi, danno come sicura o probabilissima vincente, che Becchi tira fuori dal cilindro una delle considerazioni più interessanti: "Ci saranno problemi lì - spiega -, perché la candidata ha firmato dei documenti in cui s'impegnava a discutere ogni decisione prima con Casaleggio. Ma l'idea era di un potere eterodiretto, da Milano su Roma, non è più realizzabile". Infine, una battuta sulla contestatissima vignetta di Vauro: "Si poteva evitare, in questo momento".