Referendum costituzionale a ottobre
Renzi vuole Napolitano alla guida dei comitati del Sì
Altro che il referendum sulle trivelle. Quello è folklore. Matteo Renzi, la parte di Pd a lui fedele, gli alleati e il governo si giocheranno tutto il prossimo ottobre, quando gli italiani saranno chiamati alle urne per approvare o respingere le riforme costituzionali fin qui approvate dalla maggioranza. Un voto che di fatto avrà valore equivalente a quello di una consultazione politica. E la campagna elettorale è ormai alle porte. Con l'estate di mezzo, infatti, tutto il meccanismo dei comitati promotori dovrà essere avviato e ben oliato già nelle prossime settimane. E nella minoranza Pd anti-Renzi, scrive Repubblica, c'è la convinzione che proprio i comitati del sì costituiscano l'ossatura della futura maggioranza che si presenterà al voto, quello sì politico, del 2017 o al più tardi del 2018. D'altra parte, lo stesso Renzi ha in più occasioni detto chiaro e tondo che sul referendum costituzionale si gioca il futuro suo e del governo. Il premier ieri ne ha parlato nel quartier generale del Pd, in un discorso molto "istituzionale" citando due padri della Repubblica come Terracini per gli eredi del comunismo e Dossetti per i figli del cattolicesimo moderato. Ma nel suo discorso il più citato, scrive La Repubblica, è stato ancora una volta Giorgio Napolitano, anche lui uno dei protagonisti della storia del comunismo italiano del dopoguerra. Il perchè è presto detto: da qualche giorno, infatti, "ambasciatori" del presidente del Consiglio e della ministra per le Riforme Maria Elena Boschi stanno sondando il terreno presso l'ex presidente della Repubblica per capire se l'ultranovantenne possa rendersi disponibile a interpretare il ruolo di guida morale e istituzionale dei comitati del sì (al referendum). Un ruolo che il suo predecessore Oscar Luigi Scalfaro ricoprì in quel caso conducendo alla vittoria i comitati del no contro la riforma istituzionale di Silvio Berlusconi. La risposta arriverà a giorni. Il suo coinvolgimento darebbe prestigio alla battaglia per il sì.