Attenzione

Cosa pensa (davvero) di Matteo Renzi. Intercettazioni, De Luca: frasi-choc

Andrea Tempestini

Il passato che ritorna. Vincenzo De Luca, il governatore della Campania strenuamente difeso da Matteo Renzi ai tempi della sua discussa corsa, neppure troppo tempo fa, di Renzi, diceva peste e corna. È quanto emerge dalle intercettazioni pubblicate dal quotidiano Cronache del Salernitano, su ci si torna al 2012, quando De Luca, all'epoca sindaco di Salerno, era indagato per falso in atto pubblico. Nelle telefonate, secondo il quotidiano, brigava per "arginare l'ascesa di Renzi alle primarie Pd". Tanto che in un'intercettazione del 22 novembre 2012 si sentiva che se Pier Luigi Bersani avesse vinto e fosse diventato premier, "De Luca va a fare il ministro e ci mettiamo quieti". Così Enrico Esposito, fratello di Armando: i due, secondo la procura, sono i titolari di fatto dell'Esa, al centro dell'inchiesta, oggetto nell'aprile 2013 si una interdittiva antimafia. In un'altra entercettazione, Enrico afferma: "Sì sì, per questo De Luca ci ha chiamati lunedì sera perché si è reso conto. Domani c'è anche D'Alema a Salreno alle 15 da De Luca (...). De Luca ha fatto la riunione per domani sera che si saranno pure le mazzate per tutti quanti, dirà ragazzi portate la gente a votare o vi taglio la testa a tutti quanti siete". Parole chiarissime.