Intervista a Il Foglio
Silvio Berlusconi: "Renzi mi ricorda più Ciriaco De Mita che Moro"
Gennaio mese di compleanni. Due anni fa il ventesimo anniversario della discesa in campo di Silvio Berlusconi, oggi quello de "Il Foglio", quotidiano fondato da Giuliano Ferrara che per anni è stato uno dei fan più sfegatati del Cavaliere prima di assumere posizioni più critiche e lasciare la sua creatura nelle mani del suo vice Cerasa. Che ieri ha ricevuto nella redazione di Roma il patron di Forza Italia. Un brindisi, un regalo per il direttore (una statuetta a forma di ciliegia, scherzando sul suo nome e sulla firma - una ciliegia appunto - che mette in calice ai suoi articoli come Ferrara metteva l'elefantino) e una chiacchierata (oggi in prima pagina) su questi 20-22 anni di centrodestra e di politica italiana più in generale. Il "cuore" dell'intervista è quello sul giudizio che Silvio Berlusconi dà di questi primi due anni di governo Renzi, uno che a molti ricorda proprio il Berlusconi della prima ora, quello che cambiò le carte in tavola e con la sua discesa in campo scombinò completamente gli schemi della politica italiana, che erano nei primi anni Novanta ancora quelli del dopoguerra. Lui, però, non la vede esattamente così: "Sento dire spesso che Renzi si ispirerebbe in qualche modo a Forza Italia. Se questo è vero, allora devo dire che l' imitazione non gli è riuscita bene. Renzi con noi non ha nulla in comune, se non una cosa: la consapevolezza che il vecchio linguaggio della politica ha stancato gli italiani. Ma di fronte a questo noi abbiamo scelto la strada della concretezza, della chiarezza, della realtà. Lui, quella delle battute, dell' arroganza, degli annunci. Per il resto, Renzi è un democristiano di sinistra nell'accezione peggiore del termine: somiglia più a Ciriaco De Mita che ad Aldo Moro. La sua è la versione 2.0 della vecchia teoria enunciata nel 'Gattopardo': bisogna che tutto cambi affinché non cambi nulla. Questo vale per la riforma costituzionale, studiata per consolidare il suo potere, come per i provvedimenti più pubblicizzati, dall' inefficace Jobs Act alla riforma della Pubblica amministrazione, al mai realizzato taglio delle tasse".