Dipendenti pubblici
"Applaudite Laura Boldrini"Lo show all'universtità (ben pagato)
Dipendenti dell' Università di Pisa pagati per andare a sentire e applaudire la presidente della Camera Laura Boldrini. Sembrerebbe una burla se a dimostrarlo non vi fossero le email inviate a docenti, personale amministrativo, tecnico e bibliotecario e studenti dell' ateneo toscano dal rettore Massimo Augello e dalla direzione generale. La Boldrini avrebbe dovuto presentare il suo libro al polo Carmignani lo scorso 10 dicembre, ma a causa di una «indisposizione», così come recitava il comunicato della Camera, l' incontro è stato rimandato al 22 gennaio. La lettera - «Carissimi - ha scritto il rettore nella lettera inviata ai circa 1.300 dipendenti e studenti dell' Università -, sono lieto di invitarvi all' incontro con la presidente della Camera dei deputati, onorevole Laura Boldrini, che si terrà venerdì 22 gennaio, alle ore 15.30, nell' aula magna del Polo Carmignani, Presenteremo l' ultimo libro della presidente Boldrini ("Lo sguardo lontano", Einaudi), attraverso brevi riflessioni affidate ai professori Carlo Casarosa, Enza Pellacchia ed Eugenio Ripepe. In attesa di incontrarvi numerosi, vi allego il programma dell' evento e vi invio un cordiale saluto». "Orario di servizio" - Alla prima email, inviata il 18 gennaio - e come remind il 22, giorno dell' incontro - ne è seguita un' altra della direzione generale dell' Università pervenuta al personale dell' ateneo. «In relazione all' invito del rettore - si legge nella seconda missiva - all' incontro con la presidente della Camera dei Deputati, onorevole Laura Boldrini, che si terrà oggi, 22 gennaio, alle ore 15.50 nell' aula magna del Polo Carmignani, si fa presente che, per coloro che hanno il rientro pomeridiano di venerdì, l'eventuale partecipazione all'incontro sarà considerata come orario di servizio, previa comunicazione al responsabile della struttura». Insomma, chi avesse voluto avrebbe potuto disertare il lavoro, senza dover rinunciare alla retribuzione, per assistere alla presentazione del libro della Boldrini. Libro che, nell' occasione, è stato ampiamente pubblicizzato sia dai relatori che dal moderatore dell' incontro, l' ex direttore dell' Espresso, il giornalista Bruno Manfellotto. All' incontro, a cui anche noi di Libero abbiamo assistito, hanno partecipato almeno 400 persone tra studenti e dipendenti dell' Università. La presidente della Camera, giunta a Pisa in aereo, prima di arrivare al Polo Carmignani ha visitato l' Orto botanico per «un giro tra piante, serre e percorsi espositivi», come riportano i giornali locali, e ha incontrato i ricercatori di biorobotica e ingegneria del centro "Enrico Piaggio", che le hanno fatto anche provare la mano "soft hand" prima di dialogare con la faccia robotica dalle sembianze umane "Face", per la rieducazione dei bambini autistici. A chi le ha chiesto di parlare dell' impegno del governo per la riduzione degli sprechi, la Boldrini ha risposto che «alla Camera, in due anni, sono stati tagliati 223 milioni di euro. Significa che abbiamo fatto risparmiare la casse dello Stato - ha detto ancora - perché abbiamo fatto il taglio delle retribuzioni dei dipendenti e il taglio delle spese. Io stessa mi sono ridotta lo stipendio del 30 per cento \ e questo credo non abbia precedenti, perché un risparmio di questo genere non ne ha. Credo dobbiamo anche valorizzare gli sforzi che vengono fatti. Nell' ottica di quanto potevamo fare abbiamo fatto il possibile, dopodiché la democrazia ha un costo e i soldi al netto degli sprechi spesi in democrazia per me sono soldi ben spesi». Indennità parlamentari - Ha quindi proseguito minimizzando sulla storia dei 135 milioni di euro delle pensioni e gli 81 milioni di euro di indennità parlamentari. «I deputati - ha tenuto a dire - avevano avuto una riduzione nella precedente legislatura. Quindi ritengo abbiano fatto anche loro la propria parte. In questa legislatura noi ci siamo concentrati sulle retribuzioni dei dipendenti. Abbiamo attivato un percorso per istituire il ruolo unico dei dipendenti del Parlamento perché con la riforma costituzionale anche questo va fatto. Bisogna armonizzare le due Camere. Lo sforzo non è solo in vista del risparmio, ma anche per ristrutturare l' organizzazione del personale». Insomma, la Boldrini parla di tagli e riduzioni di stipendio ma poi, a Pisa, si fa applaudire da chi ha perso un paio di ore di lavoro, però regolarmente retribuite, per assistere alla pubblicizzazione del suo libro, dalla cui vendita lei stessa guadagnerà. È il costo della "democrazia", signori. Chiara Gannini