Banca Etruria e dintorni

Il (brutto) sospetto di Mario Giordano: "Cosa penso sul padre della Boschi"

Andrea Tempestini

Pubblichiamo Posta Prioritaria, la rubrica in cui Mario Giordano risponde alla lettera di un nostro lettore. Caro Giordano, questa Boschi è una ministra tutta d’un pezzo: «Nessun favoritismo. Se mio padre ha sbagliato pagherà». Mi chiedo solo: come? Perché mi torna in mente quando si scoprì che Luca di Montezemolo prendeva soldi per favorire incontri con l’Avvocato. Fu da quest’ultimo convocato e ci fu una riunione che non ritengo molto morbida, dato che la terza persona presente era Romiti. Luca ammise. Montezemolo fu punito severamente perché Agnelli gli procurò una posizione alla Cinzano (non come impiegatello, credo). Dato questo precedente, non vorrei che il padre della Boschi venisse punito facendolo diventare Presidente della Banca d’Italia.  Giordano Citterio via mail Non so perché le sia venuto in mente quel fatto lontano, ma in effetti andò proprio così. Nel maggio 1985 Luca Cordero di Montezemolo ammise di aver incassato denaro per introdurre vari personaggi ai piani alti della Fiat. Le mazzette di denaro venivano consegnate dentro un libro vuoto di Enzo Biagi (libro vuoto e tasca piena, ça va sans dire, così è cominciata la carriera illustre di Montezemolo). E fu proprio Cesare Romiti a cacciarlo: «Lo licenziai in tronco», ha raccontato, «anche se formalmente risultò che si era dimesso volontariamente». Montezemolo fu nominato amministratore delegato della Cinzano International, organizzò l’avventura di Azzurra all’America’s Cup e due anni dopo prese in mano l’organizzazione dei mondiali di calcio del 1990 (disastri economici e cattedrali nel deserto comprese). Da allora non si è più fermato. E anche l’anno scorso quando è stato cacciato dalla Ferrari per gli scarsi risultati ottenuti, si è portato a casa ben 27 milioni di buonuscita... Il caso del papà della Boschi, ovviamente, è molto diverso da quello di Montezemolo, sia per l’età del soggetto in questione, sia per il tipo di comportamento (al momento lui non è nemmeno indagato), ma capisco il timore che sta sotto il suo ardito paragone: come mai c’è gente che cade sempre in piedi? Perché, anzi, ogni errore si trasforma per loro in uno scatto di carriera? Dubbi legittimi, s’intende. Basti pensare che il direttore generale di Banca Marche, responsabile di cotanto sfascio, se n’è uscito con una doppia liquidazione di 7 milioni di euro e una lettera d’encomio del consiglio d’amministrazione. Dunque lei ha ragione a chiedersi: come pagherà gli eventuali errori il papà della Boschi? Ma prima bisogna rispondere ad un’altra domanda: gli eventuali errori, il papà della Boschi, li pagherà mai? di Mario Giordano